Scuola

Arretrati scuola docenti: esplode la delusione, chi aspettava 3mila euro ne ha trovati solo 1500

Il ministero sta rispettando le tempistiche di pagamento degli arretrati relativi al rinnovo del contratto scuola con relativo aumento degli stipendi, ma le cifre che il personale scolastico sta riscontrando in queste ore all’interno del cedolino Noipa contenente l’emissione speciale relativa costituisce una delusione per la quasi totalità dei destinatari.

Cifre più basse rispetto alle attese

Le cifre sono nettamente inferiori rispetto alle attese. Questo, unito alla perplessità che già serpeggiava tra docenti e ata per la firma su un accordo che prevede cifre nettamente più basse rispetto alle richieste dei sindacati (cifre rifiutate prima dell’estate poi accettate dal nuovo Governo) sta creando molto malumore.

“La parte economica è stata chiusa con abbondante ritardo. E’ stata una parziale liberazione. Noi siamo già nel nuovo triennio contrattuale e non si vedono stanziamenti per il nuovo contratto”. Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti, ad Orizzonte Scuola si fa portavoce della delusione dei dipendenti della scuola.

Differenza tra lordo e netto

Il pagamento degli arretrati prima di Natale doveva essere un parziale risarcimento per tutti gli anni di attesa da parte del personale scolastico inerente il rinnovo del contratto scuola. E invece si sta rivelando l’ennesima delusione per una categoria che continua a sentirsi bistrattata.

Il sindacalista considera gli arretrati un motivo di ennesima delusione da parte di docenti e Ata insoddisfatti dell’importo ricevuto: “Io so benissimo che i colleghi sono delusi dagli arretrati che hanno ricevuto. Certo, meglio che niente ma in questo momento c’è la verifica fra lordo e netto. E i colleghi si accorgono una volta di più che è abissale“.

Aspettative disilluse

Di Meglio sottolinea la differenza fra lordo e netto e infatti spiega che che “per arrivare al netto bisogna considerare l’11% di oneri previdenziali. Poi abbiamo l’Irpef che è individuale ma per i più anziani arriva anche al 30 o addirittura al 41%. E poi ci sono le imposte regionali e comunali e quindi alla fine siamo vicini alla metà rispetto al lordo“.

“Quando io mi aspetto 3 mila euro e ne prendo 1500 non resto molto bene – conclude il numero uno di Gilda degli Insegnanti – e ci accorgiamo della voracità fiscale e previdenziale del nostro Paese“.