Ricorso Tar Gps: caos algoritmo penalizza docenti precari, a febbraio si va in tribunale
Con la conclusione del 2022 e la chiusura delle scuole per le vacanze natalizie va ufficialmente in archivio la prima parte dell’anno scolastico, e il bilancio, nonostante il rinnovo del contratto scuola sottoscritto all’ultimo momento e che sta portando in questi giorni al pagamento degli arretrati, non può essere positivo.
Un meccanismo da perfezionare
L’avvio dell’anno scolastico è stato contrassegnato dal caos legato al funzionamento dell’algoritmo. Un caos annunciato, se si pensa agli avvertimenti dei sindacati in fase di avvio dell’informatizzazione nomine supplenze, soprattutto riguardo alla scelta che i docenti avrebbero dovuto fare al buio per quel che riguarda le sedi, non conoscendo e disponibilità.
Il resto è storia nota, tra docenti scavalcati in graduatoria da colleghi con punteggio inferiore e quindi posizionati peggio e cattedre di sostegno finite per essere assegnate a docenti non specializzati anche per via del pasticcio delle graduatorie incrociate, che hanno finito per penalizzare i docenti di sostegno e gli alunni cui non sono stati assegnati insegnanti con titolo specifico.
I correttivi all’algoritmo
E così le prospettive non possono che essere i ricorsi al Tar “per difendere i diritti di graduatoria dei docenti lesi dagli errori commessi dall’algoritmo nell’assegnazione delle supplenze”. Il ministero ha annunciato correttivi all’algoritmo, ma solo nella prossima tornata che avrà luogo il prossimo anno. Prima non sarà possibile intervenire, considerato che gran parte delle assegnazioni è stata fatta e sarebbe impossibile rifare tutto.
Anief ha deciso di presentare al ministero dell’Istruzione richiesta di “accesso al software” per comprendere “cosa sia successo nella gestione dell’algoritmo che assegna le supplenze” visto che “ci sono docenti con punteggi con due zeri rimasti senza incarico” ed altri “docenti costretti a non accettare cattedre troppo lontane dalla propria residenza e che non possono prendere incarico da MAD”.
I ricorsi
Documentazione insufficiente a capire i motivi che hanno prodotto, come ha scritto qualche giorno fa la rivista Wired, “una valanga di errori” con l’algoritmo che “sballa” e con “la scuola ormai avviata da tre mesi” dove “docenti, famiglie e sindacati fanno la conta dei danni”, poiché “a dicembre in alcune province si stanno ancora scorrendo le liste delle supplenze cercando di correggere gli errori di assegnazione dell’algoritmo”, nato per “abbinare 850mila di aspiranti supplenti a una cattedra in un batter d’occhio” e che invece “ha ottenuto l’effetto contrario”.
“Le storture evidenziate dalla testata giornalistica – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sono analoghe a quelle comunicate all’Anief e che hanno portato a ritrovarci con docenti con punteggi fortemente errati. Alcuni di loro sono stati costretti a non accettare di spostarsi, ma siamo all’assurdo, perchè per questi stessi insegnanti vi erano e vi sono ancora tantissimi posti liberi. Nel frattempo è stata fissata la prima udienza. Convinti che il problema sia a monte, ci siamo anche rivolti alla Commissione Bilancio di Montecitorio che ha esaminato la Manovra 2023, per modificare il sistema di gestione delle supplenze e delle stabilizzazioni che ormai fa acqua da tutte le parti e che andrebbe semplificato: la risposta è stata negativa, ma non demordiamo e tenteremo al primo provvedimento utile”.