Scuola

Tabelle aumenti docenti e ata 2022: esigibilità arretrati il 29 dicembre

Non si placano le polemiche per il pagamento degli arretrati visibili nell’area riservata Noipa da parte del personale scolastico avente diritto. Le cifre sono nella stragrande maggioranza dei casi decisamente inferiori alle aspettative e questo sta creando molto malumore soprattutto in quella frangia di docenti e ata che era già perplesso circa le cifre accettate dai sindacati in sede di rinnovo di contratto.

Chiusura delle operazioni

In ogni caso il pagamento degli arretrati per il personale della scuola si sta completando in questi giorni, e il procedimento dovrebbe concludersi per tutti prima della fine di dicembre, in modo da rispettare gli impegni presi dal ministero con i sindacati in sede di conclusione del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Ricordiamo che il rinnovo del contratto scuola riguarda la parte economica e sancisce i principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e Ricerca – 2019/2021 firmato tra Sindacati e Aran il 6 dicembre. Da gennaio poi ci sarà tempo per definire la parte normativa, per la quale sarebbe stato impossibile arrivare a un accordo in tempi stretti.

Esigibilità delle somme

A ufficializzare il completamento della procedura, ci ha pensato NoiPA che nei giorni scorsi ha provveduto a comunicare che l’esigibilità delle somme è prevista tra il 27 e il 30 dicembre. Ora si aspetta la notizia ufficiale circa la data esatta dell’esigibilità che in ogni caso non dovrebbe andare oltre il 29 dicembre.

Tabelle aumenti in Gazzetta Ufficiale

E’ invece già disponibile da qualche giorno prima di Natale, per la precisine dal 20 dicembre, grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il comunicato dell’Aran con le tabelle contenenti gli aumenti stipendiali per il personale docente e ATA. I sindacati in ogni caso da gennaio, come a accordi presi con il ministero, torneranno a discutere la parte economica inerente il contratto scuola attualmente in essere, e che dovrà prevedere ulteriori aumenti per giustificare l’accordo trovato in pochi giorni prima di Natale sulla base di cifre che prima dell’estate erano state invece rifiutate nell’ottica di quello che doveva essere un contratto ponte.