Pagamento supplenze brevi ottobre 2022: ordinarietà dei pagamenti trasformata in emissioni speciali da parte del Mef
Non si sblocca la situazione relativa al pagamento delle supplenze brevi da ottobre 2022. Nonostante lo stanziamento del fondo di 150 milioni di euro per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie, l’accredito degli stipendi non si sblocca e gli insegnanti restano in attesa. Il risultato è che hanno trascorso un Natale vedendo pagare a tempo di record gli arretrati per il rinnovo del contratto scuola, senza ottenere quello che spetta loro di diritto.
Attesa da più di tre mesi
I sindacati continuano a fare pressione sul ministero affinchè la situazione s sblocchi prima possibile, ma per il momento ogni sollecito è stato vano. Il segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile è attivo nel sollecitare il pagamenti per i supplenti precari che hanno lavorato nel primo trimestre dell’anno scolastico in corso:
“Inaccettabile che docenti e personale Ata siano senza stipendio da più di tre mesi. Chiediamo più rispetto per chi è già in una condizione precaria, unica nel nostro Paese”.
Fondo di 15o milioni
Il fondo relativo è stato stanziato, ma non è bastato a sbloccare la situazione: “Sono numerosi i supplenti ma anche i neoassunti a tempo indeterminato in questo nuovo anno scolastico, 2022/23, che non hanno ancora ricevuto lo stipendio – afferma D’Aprile – È una situazione intollerabile, considerando anche il momento economico attuale. Il Governo ha incrementato di 150 milioni di euro il fondo per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie con il DL N.179 del 23 novembre che proroga gli sconti sul carburante, ma, ad oggi, nulla è stato fatto in questa direzione”.
Pagamenti non più ordinari
Il meccanismo dell’emissione speciale ha ormai preso il posto dell’ordinarietà dei pagamenti: “Ci auguriamo che queste risorse arrivino – prosegue il Segretario generale della Uil Scuola Rua – non è più accettabile che l’ordinarietà dei pagamenti si sia trasformata da troppo tempo ormai in emissioni speciali da parte del Mef, e che docenti e personale Ata, siano da più di tre mesi senza stipendio”.
Una situazione che coinvolge moltissimi docenti: “I precari della scuola sono migliaia – ricorda -. Nella maggior parte dei casi, lavorano lontani dai propri affetti e dalla loro famiglia, sono chiamati a grandi sacrifici e devono poter sopravvivere. Per loro, che ogni giorno, nonostante tutto, continuano a far funzionare le scuole ogni giorno, chiediamo rispetto”.
Perché i sindacati non chiedono ai supplenti di astenersi dal lavoro con ondate di sciopero in modo da paralizzare la scuola?