Scuola

Arretrati contratto scuola 2022: i motivi degli importi così bassi e le richieste dei sindacati per gennaio

In queste ore un milione e mezzo di docenti e Ata stanno ricevendo gli arretrati relativi al l’aumento degli stipendi dopo il rinnovo del contratto scuola. In media, si tratta di cifre che si attestano tra i 1.350 e i 3.000 euro lordi di arretrati. Cifre più basse del previsto che hanno provocato il malumore del personale scolastico interessato.

Le ritenute fiscali e non solo

Il motivo della differenza tra somme attese e somme ricevute dipende da tanti fattori, in primis il fatto che dalla somma occorre sottrarre tra il 30% e il 50% di trattenute e ritenute fiscali, ma non solo.

  • fra i possibili motivi c’è il fatto che le supplenze brevi e le supplenze Covid non verranno pagate a breve;
  • i periodi di sospensione per mancata vaccinazione non hanno generato arretrati;
  • i periodi di congedo biennale non vengono al momento considerati;
  • I periodi di aspettativa non vengono conteggiati;
  • per gli arretrati relativi alle partite con Fondo Espero va tolta la percentuale da versare al fondo a carico del lavoratore;
  • contratti a tempo determinato a più ruoli e a più partite di spesa fissa genereranno più arretrati. È possibile che non vengano caricati tutti insieme.

Se all’indomani dell’accordo sottoscritto lo scorso 6 dicembre dai sindacati rappresentativi con l’Aran serpeggiava scetticismo per cifre del rinnovo inferiori alle aspettative, il malumore è aumentato dopo la ricezione di aumenti inferiori alle aspettative.

L’importo degli arretrati è visibile nella pagina personale di NoiPA alla voce Servizi Stipendiali con la dicitura “58 – Emissione speciale Arretrati”.

L’inflazione da recuperare

I sindacati condividono la delusione dei docenti, considerato che nel 2022 l’inflazione è salita più di 7 punti. Tra il 2019 e il 2021, relativo al periodo del contratto, l’inflazione è stata dell’1,7%. Il 4,2% di aumento, quindi, è sufficiente a coprire il costo della vita.

Ma nell’ultimo anno l’inflazione è salita invece di oltre 7 punti. Per questo i sindacati chiedono al Governo di trovare al più presto le risorse per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale. L’obiettivo è assegnare altri 150 euro a gennaio, in attesa che si trovino le ricorse poi per andare a rinnovare il contratto anche per il nuovo triennio 2022-2024.

Altri 300 milioni

Anief ha chiesto al nuovo ministro Giuseppe Valditara di procedere con il recupero e l’utilizzo dei 300 milioni nella disponibilità del tavolo secondo l’accordo politico del 10 novembre scorso, ma servirebbero almeno altri 100 milioni in più al netto di quelli da utilizzare per la valorizzazione del personale DSGA e ATA.