Maturità 2023 istituti professionali: i nuovi quadri di riferimento e griglie di valutazione seconda prova scritta
Il nuovo ministero dell’istruzione e del merito presieduto da Giuseppe Valditara unta a un cambiamento profondo del prossimo esame di maturità nel segno del ritorno al passato dopo un triennio fortemente caratterizzato, in senso negativo, dalla pandemia che ha impedito il normale svolgimento degli esami di Stato per milioni di ragazzi.
Ritorno alla formulazione classica
L’esame di maturità 2023 dovrebbe in questo senso rappresentare un ideale anello di congiunzione tra passato e futuro, con il ripristino di alcune situazioni abbandonate prima della pandemia e con alcune novità che guardano a una struttura dello stesso reputata più funzionale.
In questo senso c’è molta curiosità e interesse non solo per il ripristino delle modalità classiche della seconda prova scritta, di fatto scomparsa da tre anni nella sua formulazione classica, ma anche per l’atteso debutto del nuovo esame di Stato degli Istituti Professionali.
Nuovi quadri di riferimento
Il Ministero ha precisato che si impegna a “fornire specifiche disposizioni circa la declinazione di tale prova relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino”.
Per ora sono stati resi noti i nuovi quadri di riferimento e griglie di valutazione seconda prova scritta, che costituiscono parte integrante del decreto n. 164 del 15 giugno 2022.
I quadri di riferimento definiscono nuclei tematici fondamentali d’indirizzo correlati alle competenze, anziché ai singoli insegnamenti, come da precedente ordinamento.
Ritorno alla pre pandemia
Gli insegnamenti caratterizzanti degli undici indirizzi degli Istituti professionali, di cui al decreto legislativo n. 61 del 2017, sono quelli compresi nell’asse scientifico, tecnologico e professionale dell’area di indirizzo nonché nell’asse dei linguaggi, con riferimento alle lingue straniere, del quinto anno di cui ai quadri orari previsti dagli allegati 3 del decreto interministeriale n. 92 del 2018, in relazione alla effettiva declinazione degli indirizzi in percorsi formativi adottati dalle singole scuole ai sensi dell’articolo 3, comma 5, del decreto legislativo n. 61 del 2017.
L’esame 2023 sarà importante anche per il ripristino di una situazione pre pandemica classica, ovvero il ritorno alla commissione mista. Questo significa che verranno pubblicate anche le discipline affidate ai commissari esterni. Concetto espresso nella stessa nota del ministero in base alla quale “le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione torneranno ad assumere l’ordinario assetto e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri interni all’istituzione scolastica e tre membri esterni”.
Le discipline per i commissari esterni
Il primo passaggio sarà caratterizzato dalla decisione relativa alle discipline da affidare ai commissari esterni. Sarà poi compito dei consigli di classe riunirsi per la nomina dei commissari interni. I docenti che non rientrano nella disciplina interna individuata dal Ministero, se ne hanno l’obbligo, dovranno presentare domanda di partecipazione agli Esami di Stato 2023 in qualità di commissari esterni. A quel punto sarà compito del Ministero fornire specifiche indicazioni.