Scuola

Modello domanda diritto allo studio 2023: via alla presentazione delle richieste, ma ci sono dei vincoli

Con l’inizio del 2023 scatta l’opportunità di beneficiare dal 1° gennaio dei permessi per diritti allo studio. Ma anche se la decorrenza è dal primo giorno dell’anno, la graduatoria deve essere definitiva.

Come si dividono i permessi

I permessi di diritto allo studio si dividono in

permessi orario – si utilizza parte dell’orario giornaliero di servizio
permessi giornalieri – si utilizza l’intero orario giornaliero di servizio

Va tenuto presente che non si può usufruire dei permessi per un corso diverso rispetto a quello indicato sulla domanda. Fa eccezione il caso in cui sia chiaramente autorizzato dall’Ufficio Scolastico Provinciale.

Si può usufruire di questi permessi per frequentare in presenza o on line i corsi. Si ha diritto anche al tempo necessario per raggiungere la sede di svolgimento dei corsi.

Il computo dei giorni

Non si può in ogni caso prescindere dalla certificazione della fruizione del permesso immediatamente successiva alla fruizione dei permesso. Il limite massimo è indicato in quello sancito dalla scuola. Chi non presenta debita certificazione, incorre nella conseguenza che i periodi di permesso utilizzati saranno considerati come aspettativa per motivi di famiglia senza assegni. Ciò comporta il recupero da parte dell’amministrazione delle competenze fisse corrisposte per detti periodi.

I permessi per diritto allo studio non valgono per il computo dei giorni ai fini dell’anno di prova se vengono fruiti a giorni interi. Non incidono invece sul computo se vengono fruiti ad ore.

Permessi oltre le 150 ore

I docenti che insegnano nelle scuole non statali hanno diritto ai permessi per il diritto allo studio?

Nel caso non fossero sufficienti i permessi di 150 ore si può ricorrere ai permessi dei quali il personale scolastico può usufruire in base al CCNL, come i permessi per la partecipazione ad attività formative o i permessi per partecipazione a concorsi o esami.

Il personale docente o ATA che ha diritto al permesso deve presentare alla scuola un piano di massima di utilizzo dei permessi. Questo per permettere alla scuola di pianificare le attività.

Chi ha diritto ai permessi ottiene turni di lavoro che agevolino la frequenza dei corsi. Sempre mettendo al primo posto le esigenze dell’istituto. Chi ottiene permessi non deve poi fornire prestazioni di lavoro straordinario e/o durante i giorni festivi e di riposo settimanale.