Tfa sostegno Romania riconosciuto in Italia: non è necessario sapere la lingua, bastano 7.500 euro
Si allarga la polemica sul Tfa sostegno conseguito all’estero e finisce in prima serata per merito di un servizio di Striscia la notizia firmato dall’inviato campano Luca Abete. Nel corso del tg satirico di Antonio Ricci, l’inviato di Canale 5 ha proposto un approfondimento su un tema delicato e controverso, come quello dell’abilitazione sul sostegno all’estero.
Il servizio di Luca Abete
Esiste infatti la possibilità di conseguire l’abilitazione per diventare docenti di sostegno in un paese straniero, ma le cose non sono sempre trasparenti. A rendere attuale il servizio di Striscia la recente sentenza del Consiglio di Stato in base alla quale è stato dichiarato lecito il percorso. Una sentenza che di fatto ha portato il Ministero a riconoscerne la validità.
Ma per chi consegue abilitazione all’estero, persiste l’obbligo in caso di richiesta da parte del ministero di fornire prove integrative nel caso il percorso sia ritenuto deficitario.
Percorso ai confini del lecito
Il problema è individuare il percorso giusto da seguire. Se ne è occupato Luca Abete nel servizio in cui approfondisce le possibilità di scegliere i percorsi di studio per conseguire il titolo. Nello specifico, sono state richieste informazioni ad un ente di formazione che fa da tramite tra il percorso universitario straniero e gli aspiranti docenti in Italia.
In base al servizio di Luca Abete, esiste un modo un po’ particolare, ai confini del lecito, per diventare insegnanti abilitati. E’ sufficiente fare un percorso online in una università rumena. E non è necessario sapere bene la lingua, basta pagare: più o meno 7.500 euro.
perche’ in italia quando ci vuole per l abilitazione su sostegno, luca abete faccia un po’ di conti , tra tasse , tra procedure concorsuali, pre selezioni, andare intere giornate, a seguire i corsi, e poi solo negli gli anni della pandemia, cosi come e’ accaduto in italia si sono svolti online, per il restante si doveva andare in romania , con affitti e spese. quindi perche’ vuole , parlare solo dei titoli esteri e non dei titoli presi in italia, e poi uno e’ padrone di fare e sceglier di studiare dove vuole, cosi come lo dice la comunita’ europea. e poi la storia e’ finita. grazie all adunanza plenaria .
infatti,in alcune università si arriva fino a 5500 euro senza considerare le spese per il trasferimento ,senza considerare i privilegiati e mi fermo qui…..
Infatti sono tutti dei corsi truffaldini, è una vergona che alcuni docenti invece di studiare vadano a COMPRARSI il titolo! Comunque NON è vero che il Consiglio di Stato ha detto che devono essere riconosciuti, ha solo detto che il ministero deve valutare se sono validi anche solo parzialmente e il ministero ha già detto di NO, quindi NON verranno riconosciuti!