Taglio cuneo fiscale simulazione: per docenti e Ata a gennaio taglio del cuneo fiscale e aumento in busta paga
Dopo gli aumenti di stipendio previsti dal rinnovo del contratto scuola, per i dipendenti del mondo dell’istruzione arriva un ulteriore miglioramento delle buste paga grazie alla legge di bilancio 2023 che consentirà agli stipendi del personale docente e ATA di crescere ulteriormente.
L’esonero contributivo
Si tratta di un aumento indiretto merito del taglio del cuneo fiscale che consentirà di ottenere un risparmio in busta paga variabile in base alla fascia di retribuzione. Con il taglio del cuneo fiscale diminuirà la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e lo stipendio netto ricevuto.
Con la manovra 2023 è presente un taglio del cuneo fiscale fino al 3% riservato ai lavoratori dipendenti con i redditi bassi. L’operazione prevede l’esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35 mila euro e del 3% per i redditi fino a 25 mila euro.
Le tabelle dei risparmi
Secondo le previsioni, chi guadagna meno di 25mila euro beneficerà di un risparmio massimo pari a 493,85 euro all’anno.
La misura impatterà in modo particolare su chi ha una fascia retributiva compresa tra 22.500 euro e 25mila euro annui.
Questa la tabella che simula i risparmi sulle tasse:
Fino a 10mila euro (pari a 19,25 euro al mese, ovvero a 231 euro l’anno)
Fino a 12.500 euro (pari a 24,06 euro al mese, ovvero a 288,75 annui)
Fino a 15.000 euro (pari a 28,88 euro al mese, ovvero a 346,50 annui)
Fino a 17.500 euro (pari a 28,81 euro al mese, ovvero a 345, 69 annui)
Fino a 20.000 euro (pari a 32,92 euro al mese, ovvero a 395, 08 annui)
Fino a 22.500 euro (pari a 37.04 euro al mese, ovvero a 444.46 annui)
Fino a 25.000 euro (pari a 41, 15 euro al mese, ovvero 493,85 annui)
Stipendi un po’ più bassi a gennaio
Gli aumenti saranno riservati dunque anche alle retribuzioni degli insegnanti e del personale ATA. Uno stipendio medio che va da 12500 a 25 mila, consentirà un risparmio contributi in busta paga compreso fra i 24 e i 41 euro al mese.
Dopo il pagamento degli arretrati, dello stipendio e della tredicesima a dicembre, a gennaio si riprenderà con l pagamento ordinario delle mensilità. Gli stipendi verranno pagati il 23 gennaio a tutto il personale a tempo indeterminato e supplente al 30 giugno o 31 agosto.
Lo stipendio di gennaio potrebbe essere un po’ più basso rispetto ai precedenti considerato che le addizioni regionali e comunali vengono pagate da marzo a novembre.