Scuola

Scatti stipendiali: calcolo scatti anzianità precari errati, ricorsi accolti e rimborsi erogati

Nuova sentenza che interviene per correggere l’errato calcolo degli scatti stipendiali e conseguentemente degli scatti di anzianità nei confronti dei precari. I giudici danno ragione a chi chiede che venga riconosciuta l’anzianità di servizio e i connessi incrementi stipendiali maturati non percepiti durante il periodo di precariato.

Richiesta accolta

Perchè questo avvenga, è necessario che vengano riconosciute le progressioni economiche connesse all’anzianità di servizio maturate durante le supplenze. I giudici hanno accolto la richiesta dei legali dell’Anief alla sezione Lavoro del Tribunale di Grosseto. Il risultato è il riconoscimento di “3.078,47 oltre interessi legali dalla maturazione al saldo” nei confronti di un docente.

Revisione della ricostruzione di carriera

Nel caso specifico, l’insegnante che si era visto negare questo diritto era nel frattempo entrato in ruolo. E così ha potuto beneficiare anche della revisione della ricostruzione di carriera e la collocazione in una fascia stipendiale più alta.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolinea come “è giunto il momento di cambiare le norme sugli scatti di anzianità e sul riconoscimento dei periodi di precariato, che vanno considerati alla stregua del personale di già di ruolo. In attesa che ciò avvenga, noi consigliamo i tanti precari della scuola a presentare ricorso con i nostri avvocati, le cui ragioni risultano oramai in percentuali bulgare accolte dei giudici di tutta Italia”.

Collocazione in una fascia stipendiale più alta

Il Tribunale ha accertato e dichiarato il diritto del ricorrente al riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata dall’inizio del rapporto di lavoro a tempo determinato con il Ministero dell’Istruzione rispetto al momento di immissione in ruolo e all’applicazione in suo favore della clausola di salvaguardia, con tutti i conseguenti effetti giuridici ed economici. Per questo ha condannato il Ministero, effettuata nuova ricostruzione di carriera disapplicando le disposizioni nazionali contrastanti, a inquadrare il ricorrente nella fascia stipendiale conseguente per la figura professionale docenti d’appartenenza, collocandolo con l’anzianità di servizio correttamente determinata in ragione di quanto sopra; condanna il Ministero dell’Istruzione al pagamento in favore del ricorrente delle differenze stipendiali maturate a seguito del riconoscimento del periodo di precariato svolto e della progressione come sopra determinati, per euro 3.078,47 oltre interessi legali dalla maturazione al saldo.