Chiamata diretta docenti: niente concorsi e già di ruolo a 25 anni, è il modello finlandese
Si torna a parlare di chiamata diretta docenti da parte delle scuole, un sistema che consentirebbe di abolire il sistema dei concorsi e di permettere ai dirigenti scolastici di selezionare in autonomia il personale scolastico da assumere, sulla base di curriculum, colloqui, periodi di prova.
Un sistema complesso
Un sistema che in Italia è sponsorizzato dall’Associazione nazionale presidi, con il numero uno Giannelli convinto che potrebbe risolvere molti dei problemi della scuola italiana. Ma che proprio in Italia si scontra con lo scetticismo di chi intravede in primis un sistema che presterebbe il fianco a raccomandazioni e disparità di trattamento, e che sarebbe difficile da regolamentare in un paese in cui il clima del sospetto, a ragione, la fa da padrone.
Il tema è tornato in voga dopo la storia della famiglia della pittrice finlandese Mattson “scappata” dalla Sicilia a causa di un sistema scolastico definito inadeguato.
Il tema delle retribuzioni
Sfruttando lo spunto offerto dalla cronaca, il programma di Rai3 Report ha condotto un’inchiesta sul sistema scolastico finlandese. La prima differenza è con le retribuzioni, molto più alte che in Italia. Un preside italiano che lavora in Finlandia, Rosario Fina, ha spiegato in breve come funziona il reclutamento dei docenti: “Qui esiste la chiamata diretta, non si va per concorsi. Già a 25 anni si può essere docenti di ruolo”.
Impietoso poi il confronto con gli stipendi finlandesi: “In una scuola elementare un docente parte da una base di 2300 euro a cui vanno aggiunti scatti di anzianità e altro. Al liceo si parte da 3000 euro, stipendio che potrà essere incrementato e arrivare a 4000 o forse qualcosa in più”.
L’autonomia scolastica
Diverso in generale l’approccio all’insegnamento: niente interrogazioni alla lavagna, spazio all’acquisizione di abilità, e all’economia domestica. Ogni scuola ha la sua autonomia per quel che riguarda i programmi.