Riforma scuola 60 Cfu: percorsi universitari abilitanti a numero chiuso tradiscono volontà di stabilizzare pochi docenti
Una delle sfide che il nuovo ministero dovrà affrontare, subito dopo l’archviazione del rinnovo della parte normativa del contratto scuola dopo quella economica, sarà la risoluzione della questione delle cattedre a tempo determinato assegnate annualmente ai docenti precari. Un malcostume che in termini numerici vive ancora di uno squilibrio con il numero delle assunzioni ancora in ritardo.
Precari raddoppiati
A questo si aggiunge, a onor del vero anche per via del covid che ha rallentato molte procedure, il problema di concorsi banditi a singhiozzo, o addirittura il caso di procedure avviate e per le quali sono state fatte pagare le quote di iscrizione e poi finite nel dimenticatoio.
E così i dati di precarizzazione delle cattedre che raddoppiano in 5/6 anni sono lì a testimoniare le difficoltà della scuola italiana. Se dal 2015/16 al 2020/21 le cattedre a tempo determinato sono più che raddoppiate, passando da 100.277 a 212.407, la colpa non può essere solo del covid.
Riforma scuola 60 Cfu
A Nord-Ovest ci sono quasi i 70mila docenti precari che hanno coperto una cattedra nel 2020-21. Uno dei problemi da risolvere riguarda il fatto che le assunzioni non riescono a coprire il turn-over dei pensionamenti.
Riuscirà la riforma scuola da 60 Cfu a invertire la tendenza? Difficile dirlo. Certo, il fatto che si pensi a percorsi universitari abilitanti a numero chiuso non è sicuramente il miglior viatico, perchè presuppone uno scarso ottimismo ministeriale circa il numero di docenti che si vorranno e potranno stabilizzare.
In attesa dei decreti attuativi
Una delle sfide ripetutamente fallite riguarda il tentativo di stabilizzare le procedure per le assunzioni, con i precari che chiedono procedure che tengano conto del percorso lavorativo affrontato e un percorso ordinario.
La riforma del ministro Bianchi, per larga parte sposata dl ministro Valditara, avrà il compito di dare nuova linfa al mondo della scuola italiana. Ma se non si procederà con i decreti attuativi fermi dalla scorsa estate sarà impossibile procedere cn un vero rinnovamento della filosofia del reclutamento docenti.