Scuola

Nuovo concorso straordinario 2023: procedura tra marzo e aprile per docenti con servizio

Prosegue alacremente il confronto tra sindacati e ministero per definire in tempi brevi il programma di immissioni in ruolo docenti già per l’anno scolastico in corso, quindi il 2022/23. Il ministero frena, per volontà dei sindacati, sui concorsi da attuare già in primavera per i precari.

Procedura straordinaria

I sindacati hanno capito che per il doppio canale di reclutamento è il momento dell’ora o mai più, perchè l’apertura del nuovo ministero sulle assunzioni dei precari anche da Gps è un tipo di disponibilità cui raramente si è assistito negli ultimi anni.

Quello su cui ministero e sindacati concordano è che è giunto il momento di stringere i tempi per arrivare a una procedura straordinaria che ponga rimedio a quanto accaduto negli ultimi anni, dando una scossa alle immissioni in ruolo per ridurre precariato e supplentite.

Discontinuità con il passato

Il tutto senza svilire la qualità degli insegnanti che vanno in cattedra, garantendo uno standard professionale soprattutto per quel che riguarda la specializzazione degli insegnanti di sostegno. L’obiettivo del Ministero guidato da Giuseppe Valditara è quello di dare un segnale di forte discontinuità rispetto al passato. Segnale che è già stato inviato forte con il rinnovo del contratto scuola stipulato a poche settimane dall’insediamento, ma che dovrà proseguire con la politica di immissioni in ruolo di cui si sta parlando.

Nuovo concorso straordinario

Al momento si sta discutendo su una serie di proposte più o meno condivise da sindacati e ministero:

La prima ipotesi è quella del concorso straordinario per docenti con servizio, con assunzione a tempo determinato finalizzata al ruolo. I sindacati sono scettici sulla possibilità che si possano rispettare le tempistiche brevi ipotizzate dal ministero e che consentirebbero di attuare la procedura già in primavera tra marzo e aprile.

L’alternativa è l’assunzione tramite scorrimento delle graduatorie provinciali delle supplenze di docenti, le GPS. Quel doppio canale di reclutamento chiesto da anni dai sindacati e che finalmente potrebbe vedere la luce.