Scuola

Assunzioni docenti 2023: stabilizzazione dei docenti con tre annualità di servizio e in possesso dei 24 CFU

Si va delineando il prossimo sistema di reclutamento degli insegnanti, che dovrebbe mettere al centro l’immissione in ruolo e la stabilizzazione dei precari attraverso attuazione dei concorsi e assunzione dalle Gps, con un doppio canale di reclutamento che consenta una brusca accelerata sulla questione. Si attende la risposta dell’Europa alla proposta inviata dal Ministero.

La proposta del Ministero

La proposta al momento è a breve termine, nel senso che riguarda ciò che dovrebbe accadere nel 2023 e riguarda interessa i docenti che possiedono le tre annualità di servizio e sono in possesso di 24 CFU. Questo sarebbe possibile se la Commissione Europea accettasse la proposta di di posticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento.

Il ministero spinge per una risoluzione a breve termine del precariato con l’assunzione dei docenti dalle attuali graduatorie, con appositi percorsi formativi e prove in modo da rispondere agli standard richiesti per la selettività delle procedure.

Il percorso formativo

Questo dovrebbe prevedere per il 2023 una nuova fase transitoria finalizzata a immettere in ruolo a tempo indeterminato per settembre 2023 i docenti mediante l’anno scolastico come prova e formazione. Chi è già presente nelle GPS, otterrebbe la conferma del contratto a tempo determinato assolvendo nel contempo all’obbligo dell’anno di tirocinio e di formazione per completare i cfu mancanti.

Poi ci sarà una prova scritta e una orale da superare per diventare di ruolo. Sarebbe riservata agli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Servirebbe poi previsto un percorso per i docenti idonei ai concorsi infanzia e primaria.

Vincolo di permanenza

“La prossima settimana potrebbe essere decisiva riguardo l’auspicata apertura di Bruxelles sugli impegni per la scuola legati al Pnrr, a partire dai meccanismi per il superamento del precariato storico (col coinvolgimento di tutte le categorie e conseguente prolungamento della fase transitoria) e dalla questione del vincolo di permanenza dei docenti che, per com’è impostato, mette sempre più in difficoltà gli insegnanti sotto il profilo economico e familiare, senza garantire continuità didattica agli studenti”. Lo dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, che aggiunge: “Se il ministero dell’Istruzione otterrà il via libera a modifiche su tale fronte, non è detto comunque che la relativa norma si appoggi al decreto Milleproroghe. Per l’entrata in vigore è infatti possibile un percorso più veloce con il decreto Pnrr”.