Assunzione precari scuola 36 mesi: immissioni in ruolo entro settembre 2023 dei docenti attualmente in cattedra con contratto a tempo determinato
Febbraio sarà un mese spartiacque per il mondo del precariato scolastico, in virtù della brusca accelerata che inevitabilmente dovrà subire la trattativa tra ministero e sindacati, con protagonista l’Europa, sulla fase transitoria del nuovo sistema di reclutamento che dovrà dare risposte prioritariamente ai supplenti.
I vincoli di mobilità
Il Governo deve prendere decisioni e a breve termine per quel che riguarda la questione del reclutamento degli insegnanti precari e dei vincoli di mobilità per quelli di ruolo. Ma non saranno decisioni che potranno essere prese in autonomia, ne basterà l’accordo con i sindacati. Fondamentale sarà infatti il placet della Commissione europea.
C’è da gestire la questione della fase transitoria per i supplenti storici, ma anche da comprendere la strada da prendere per i blocchi di trasferimento.
Il piano per il reclutamento
Si naviga a vista, in questo senso, e allora la priorità sarà dare un segnale in tempi brevi con una direttiva per il 2023. Destinatari principali saranno i docenti in ossesso di tre annualità di servizio e in possesso di 24 CFU.
I CFU (Crediti Formativi Universitari) sono unità di misura per l’accreditamento della formazione continua per i docenti. Il requisito minimo di 24 CFU è richiesto per la certificazione delle competenze professionali e per la qualificazione all’insegnamento, secondo le norme stabilite dal Ministero dell’Istruzione. Questi crediti possono essere acquisiti partecipando a corsi di formazione, convegni, workshop, seminari, e altre attività formative accreditate.
Assunzione precari dalle graduatorie
L’attesa del Ministero dell’Istruzione e del Merito è per la risposta della Commissione Europea sulla possibilità di posticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento a regime, fissato per il momento al 2024.
I sindacati spingono per il doppio canale di reclutamento, che consentirebbe di affiancare ai concorsi, visti con un certo scetticismo, l’assunzione dei docenti precari dalle attuali graduatorie.
Assumere dalle Gps comporterebbe poi avviare percorsi formativi e prove che allineino questa procedura agli standard richiesti per la selettività delle procedure.
L’obiettivo è immettere in ruolo entro settembre 2023 i docenti attualmente in cattedra con contratto a tempo determinato. La scorciatoia sarebbe approfittare dell’attuale l’anno scolastico come prova e formazione.