Stipendi docenti differenziati: parte accessoria utilizzata per introdurre meccanismi di premialità
Si torna a parlare di differenziazione degli stipendi dei docenti in base al costo della vita e dunque in base alle regioni e ai comuni in cui un insegnante lavora. Un tema che sta dividendo il Paese, tra coloro i quali lo ritengono un inaccettabile modo di dividere ulteriormente il Paese e il mondo della scuola e chi lo ritiene un giusto sostegno nei confronti di coloro i quali sono obbligati a sostenere spese maggiori in virtù di un costo della vita superiore.
Aumentare tutti gli stipendi
Per i detrattori, sarebbe l’ennesima occasione persa di equiparare tutti gli stipendi verso l’alto, lasciando indietro chi già lavora in condizioni difficili. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è convinto della necessità di un simile provvedimento, ma con alcune premesse fondamentali.
Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Zangrillo ritiene che nel contratto integrativo ci sia la possibilità di sostenere i docenti che lavorano in zone del paese con alto costo della vita.
Gabbie salariali divisive
Secondo Zangrillo, il contratto integrativo, che mantiene la struttura del contratto nazionale, potrebbe essere un mezzo per tenere conto delle condizioni salariali dei dipendenti pubblici e del loro contesto territoriale. Secondo Zangrillo questo non costituisce una creazione di gabbie salariali divisive, ma un adeguamento retributivo per diverse aree territoriali che può essere raggiunto senza danneggiare il ruolo principale del contratto, valorizzando il capitale umano e premiare le prestazioni dei dipendenti.
Se la riforma dovesse essere attuata, prevede che la parte accessoria dello stipendio, specificata nei contratti integrativi, dovrebbe essere utilizzata, per introdurre meccanismi di premialità per dipendenti con prestazioni eccellenti e rendere la Pubblica Amministrazione più attraente, valorizzando le competenze e il merito.
Niente modifica al contratto nazionale
Il Ministro Valditara ha specificato che le sue parole sono state strumentalizzate, e ha ribadito che “tutti gli stipendi del personale scolastico devono essere adeguati“. “Il contratto nazionale non verrà modificato, ma la richiesta delle Regioni è quella di garantire equità nei salari per i dipendenti che vivono in aree con un costo della vita più alto, indipendentemente dalla posizione geografica.”