Scuola

Accesso diretto Tfa sostegno: tutto dipende dalla modifica di una “e” nella norma

Dopo la conclusione dell’attuale ciclo di Tfa in estate, sarà il momento di concentrarsi sul TFA sostegno VIII ciclo, per il quale, al momento, non sono previsti accessi con riserva. A meno di modifiche nelle prossime settimane della normativa che regolamenta il Tfa, il titolo richiesto dovrà essere in possesso entro la data di scadenza per la presentazione della domanda.

Niente accesso con riserva

Scadenza che al momento non è ancora stata resa nota dal ministero e che potrebbe essere differente, anche se di poco, da università a Università.

Al momento, stando alle procedure messe in atto dal ministero nei cicli precedenti, non è previsto che si possa accedere con riserva al corso. Ma, come detto, non è escluso che la normativa possa essere adeguata nelle prossime settimane, per cu è necessario restare aggiornati sulle decisioni del ministero, che sta interloquendo con l’Europa e i sindacati per mettere a punto una riforma del reclutamento e una fase transitoria che possa prevedere stabilizzazione dei precari mediante assunzioni da Gps e concorsi straordinari in primavera.
Ma che si sta occupando anche molto del mondo del sostegno, per cui potrebbe intervenire anche sui regolamenti relativi al Tfa.

L’accesso per chi ha servizio

L’aumento di docenti specializzati nelle scuole italiane è infatti uno degli obiettivi da subito dichiarati dall’attuale Ministro dell’istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara.

Al momento per il TFA sostegno VIII ciclo non è ufficiale l’accesso senza selezione per chi ha servizio su posto di sostegno, anche se è intenzione modificare la normativa che prevede entrambi i requisiti e che invece avrebbero dovuto essere alternativi.

La norma presente sul testo della legge 79/22 richiede, per l’accesso al corso TFA sostegno, anche l’abilitazione:

“ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento e del titolo di studio valido per l’insegnamento“.

Tutto si gioca sulla “e” del titolo di studio valido che avrebbe dovuto essere una “o”. Ma senza modifica del testo non può essere operativa.