Nuovo concorso scuola riservato tra marzo e aprile: per i docenti con almeno 3 anni di servizio e in possesso dei 24 CFU
Cresce l’attesa per conoscere la posizione di Bruxelles in merito alla strada che la scuola italiana potrà intraprendere in merito alla politica di assunzioni da mettere in atto nei prossimi mesi e sul tema dei vincoli connessi alla mobilità.
Priorità alla continuità didattica
Due temi che potrebbero sembrare indipendenti, ma che invece si legano a doppio filo, perchè hanno come sfondo la continuità didattica. Proprio in nome della continuità didattica da garantire agli studenti, l’europa insiste sui vincoli di permanenza forzosi.
Ma per garantire una adeguata continuità didattica, la priorità dovrebbe essere ridurre il precariato e garantire ai supplenti contratti a tempo indeterminato che assicurino la permanenza di ruolo sulla stessa cattedra. Per questo, il Ministero spera che arrivi il via libera al piano di stabilizzazione da intraprendere in vista del prossimo anno scolastico, con assunzioni da Gps per stabilizzare il maggior numero di precari possibile.
Gli accordi legati ai fondi Pnrr
Sottolinea l’importanza delle risposte che dovrà dare Bruxelles il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato: “Sulla scuola stiamo cercando di capire fino a che punto siamo condizionati dagli accordi legati ai fondi del PNRR. Ma se Bruxelles tiene davvero – per esempio – alla continuità didattica (che in effetti garantisce maggiore qualità), è evidente che la differenza può farla solo un adeguato numero di assunzioni a tempo indeterminato per invertire la deriva che vede ormai un docente su quattro precario”.
Pittoni si sofferma sulla questione dei vincoli sulla mobilità: “È infatti marginale, se non addirittura controproducente (molti insegnanti rinunciano al contratto), il contributo dell’attuale vincolo di permanenza forzoso. Sarebbe interesse comune, quindi, oltre che semplice buonsenso aggiornare l’intesa siglata con l’Europa dal Governo precedente”.
Concorso scuola riservato tra marzo e aprile
Una volta ottenute le risposte che il Governo attende dall’Europa, si potrà comprendere se basterà il piano di reclutamento da Gps pensato dal ministero o se si dovrà attuare da subito un doppio canale di reclutamento con concorsi scuola da istituire a tempo di record già in primavera.
Il ministero pensa, per i docenti con almeno 3 anni di servizio e in possesso dei 24 CFU, di attuare un concorso riservato, tra marzo e aprile. Le modalità di accesso non sono ancora state stabilite, si attende prima il via libera dall’Europa in tal senso. da definire successivamente. L’idea del ministero è reiterare questo tipo di procedura anche per il prossimo anno scolastico, nel 2024, allargando la platea a chi ha conseguito almeno 30 CFU dei 60 previsti con il nuovo percorso così come previsto dal PNRR e dalla riforma del reclutamento dell’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
Per quanto riguarda il riconoscimento dei 24 cfu, nel 2018,molti li hanno conseguiti presso le Università, seguendo un intero semestre, da Febbraio a Giugno, quattro materie e sostenuto gli esami singolarmente.
Anche questi non sono riconosciuti?