Scuola

Proroga organico Covid: serve organico aggiuntivo composto da almeno 30 mila lavoratori

Anche l’ultima residua speranza di reintegrazione dell’organico Covid, ormai ex, anche mediante la modifica della sua denominazione in organico aggiuntivo, è sfumata. Il Governo non ha alcuna intenzione di far rientrare dalla finestra coloro i quali sono stati fatti uscire dalla porta, dopo due anni in cui si sono rivelati indispensabili alla gestione dell’emergenza pandemica.

Migliaia in attesa

L’ex organico covid, dopo la fine dei contratti lo scorso giugno in seguito alla cessazione dello stato di emergenza legata alla pandemia, non sono stati più reintegrati. Ma le scuole necessitano comunque di un organico aggiuntivo, venuto meno da un anno all’altro, soprattutto in ottica futura, per attuare il PNRR.

La necessità di un organico aggiuntivo è evidente, ma non secondo le strategie del Governo, che puntualmente rigetta le proposte di reintegrazione di questo organico. L’ultimo sindacato in ordine di tempo a fare questo tipo di richiesta è stato Anief, che ha chiesto una proroga dei contratti, anche con altra dicitura (non più organico Covid ma organico aggiuntivo). Una richiesta che viene fatta da quasi un anno, anche se l’anno scolastico è già a metà strada. Ma dal decreto Milleproroghe arriva la bocciatura definitiva.

Le necessità del Pnrr

“Senza almeno 30 mila docenti e Ata – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la lotta alla dispersione e il rilancio dell’orientamento rischiano fortemente di fallire in partenza. Quindi, anche stanziare 150 milioni per gli istituti secondari, cui aggiungerne 80 mila in media per scuola per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano 4.0, potrebbe non portare alcun beneficio. Non si tiene conto che l’attuale personale è oberato dallo svolgimento delle attuali mansioni e sottodimensionato”.

Servono almeno 30mila lavoratori

“La conferma degli attuali organici – continua Pacifico – se non comporterà nuovi tagli nel prossimo anno, ad ogni modo non risponde alle esigenze quotidiane delle scuole, figuriamoci per la progettazione di ulteriori attività. Per questo, lo ripetiamo ancora, serve un organico aggiuntivo che rimanga in servizio per l’intera durata del progetto: servono almeno 30 mila lavoratori, che corrispondono a non meno di due unità di personale docente e amministrativo per scuola autonoma per il prossimo quadriennio”.