Arriva il concorso rapido per 20mila precari: subito firma sul contratto e cattedra già a settembre
Il ministero non abbandona la volontà di bandire subito un concorso già quest’anno per 20mila docenti. Concorso che verrebbe ripetuto nei prossimi due anni e che metterebbe in palio altri 50mila posti nel biennio 2024-2025. I tempi sono ristretti, e il Governo lo sa bene.
Concorso sprint
Per questo convincere i sindacati, scettici circa l’efficacia di una procedura concorsuale per risolvere il problema del precariato, passa attraverso la rapidità nell’organizzazione di una procedura che dovrebbe mettere in palio circa 20mila precari.
Lo scopo sarebbe consentire ai vincitori di firmare subito un contratto che li porterebbe in cattedra già a settembre. Il concorso sarebbe riservato ai docenti precari che hanno svolto almeno 36 mesi di supplenza nella scuola negli ultimi cinque anni.
Obiettivo 20mila assunzioni
Un concorso sprint, è già stato definito, utile a dare subito un segnale e una scossa al mondo del precariato e arrivare in questo modo a raggiungere l’obiettivo delle 20mila assunzioni per l’anno scolastico 2023-2024. Potrebbero partecipare al concorso gli insegnanti già abilitati, agli specializzandi sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia (senza abilitazione) nelle graduatorie provinciali Gps.
In questo modo si potrebbe riconoscere un altro anno a tempo determinato con una selezione l’anno prossimo basata su uno scritto e uno orale. La condizione sarebbe per i primi arrivare a 30 crediti formativi universitari e per gli ultimi a 60 (più la laurea).
I decreti attuativi per i 60 Cfu
Il programma proseguirebbe poi con altri due concorsi sarebbero selezioni ordinarie a cadenza annuale. Nelle intenzioni del Governo, infatti, indire un solo concorso lasciandolo isolato servirebbe a dare un segnale nel breve ma a poco nel lungo periodo.
Altri due concorsi prevedono una quota dei posti riservata ai docenti precari in vista della stabilizzazione dei tanti insegnanti che hanno prestato servizio nella scuola con incarichi di supplenza.
Poi gli altri 50mila insegnanti da assumere dovrebbero fare riferimento a un concorso nel 2024 e un altro nel 2025. In questo caso le procedure sarebbero riservate ai docenti che hanno già ottenuto i 60 crediti formativi universitari.
Ma senza i decreti attuativi che fanno partire i percorsi universitari abilitanti, fermi dalla scorsa estate, non si potrà procedere. Ci sarebbero comunque posti riservati ai docenti con almeno tre anni di supplenza nella scuola.
Una vergogna che continuino a fare concorsi dimenticandosi di chi come me un concorso l’ha già superato nel 1999 e ancora si ritrova in Gae infanzia …da non credere basterebbe assumerci e basta perché lo meritiamo dopo anni di servilismo e precariato!Vergogna
Un altro concorso? Ma non vi vergognate a proporlo?
Ho 49 anni, ho il diploma di istituto magistrale ante 1990 e una laurea con Lode in Scienze Biologiche, quindi tanto ignorante non sono.
Insegno da 15 anni nella primaria e nella secondaria di primo grado.
Il caro Renzi mi ha messa in ruolo nel 2016 solo per evitare la super multa dalla CEE sul precariato dei docenti italiani. Ci sono rimasta per quasi 7 anni ma poi sono stata licenziata in tronco grazie al Consiglio di Stato che non mi ha ritenuta idonea perchè ero in ruolo ma non avevo vinto un concorso, tra l’altro col mio diploma posso insegnare subito perché ho l’abilitazione, comunque, a parte questo, non ho scelto io di entrare in ruolo, sono praticamente stata costretta ad accettare pena il depennamento dalle GAE.
Ora occupo il mio ex posto vacante, in pratica sono supplente di me stessa.
Contratto fino al 31 agosto solo perché sono quinta in graduatoria nella mia provincia.
L’unica cosa che mi fa alzare ogni mattina felice è il pensiero che andrò dai miei bimbi che appena mi accolgono sempre con sorrisi e abbracci.
Una vergogna che non sia riconosciuta l’esperienza nelle paritarie!!