Mobilità docenti 2023 vincoli: prevale la necessità di salvaguardare la continuità didattica
Si sblocca la questione dei vincoli di mobilità per i docenti. Decisiva sarà l’ordinanza ministeriale sulla mobilità in arrivo nei prossimi giorni, e che consentirà a Ministero dell’Istruzione e del Merito e organizzazioni sindacali di prendere visione comune del nuovo testo dell’ordinanza sui trasferimenti.
Percorso in salita
Il ministero spinge per emanare l’ordinanza della mobilità antro febbraio, mantenendo gli attuali vincoli. In tal senso sono arrivate chiare indicazioni dal decreto milleproroghe, dal momento che una strada precisa non è stata individuata. Ecco perchè sarà necessario attendere un nuovo provvedimento che coinvolga la norma che deroga sui vincoli di mobilità.
La strada sembra in salita, soprattutto a livello di tempistiche. Se la filosofia del pessimismo dovesse prevalere e dimostrarsi valida, la prossima tornata di domande di trasferimento non beneficerebbe di alcuna novità.
Tutto sarebbe quindi rimandato al prossimo anno scolastico.
Tempi troppo stretti
Se prima non verrà risolta la questione tra Ministero e Commissione Europea sul reclutamento, difficilmente si potrà prendere qualche decisione sulla mobilità. La stabilizzazione dei precari e l’avio di eventuali procedure concorsuali al momento sembra essere preponderante. Ma in tutto ciò non va dimenticato che per l’Unione Europea il vincolo di mobilità rappresenta un caposaldo a difesa della continuità didattica, dalla quale non si può prescindere per garantire alti standard qualitativi del sistema scolastico.
Le assunzioni legate al Pnrr
Una soluzione potrebbe arrivare dal prossimo decreto Pnrr, che consentirebbe di intervenire solo per il prossimo anno scolastico. Prima difficilmente si riuscirebbe a fare in tempo. A meno che non prevalga la pressione dei sindacati che potrebbero chiedere una interpretazione autentica della norma sul vincolo triennale.
Questo consentirebbe di applicare il blocco dei trasferimenti solo alle assunzioni legate al Pnrr La platea dei beneficiari sarebbero i 70 mila nuovi assunti previsti dalla riforma del reclutamento.