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Concorso scuola 2023: subito un bando per assumere 20mila precari e poi altri due per altri 50mila

Il nuovo ministero di Giuseppe Valditara si trova a dover affrontare un’emergenza ereditata dalle fallimentari precedenti gestioni della scuola e che hanno prodotto qualcosa come 217mila supplenti per un totale di 500mila precari con almeno tre anni di servizio alle spalle. La scommessa è attuare misure urgenti per fare in modo che questi numeri inizino quantomeno a scendere in vista del prossimo anno scolastico, per poi provare a farli avvicinare allo zero nei prossimi anni.

Concorso sprint e semplificato già nel 2023

Per fare questo, però, non bastano le buone intenzioni. Serve anche l’ok di Bruxelles che deve dare il via libera al progetto del ministero. Che prevede già nel 2023 un concorso sprint e semplificato riservato ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia, quindi senza abilitazione, nelle graduatorie provinciali Gps.

In questo modo, si potrebbe consentire di lavorare un altro anno a tempo determinato con selezione l’anno successivo. Le prove sarebbero composte da uno scritto e un orale. Il tutto a condizione che i primi ottengano 30 crediti universitari e i secondi 60, per uniformarsi agli standard della riforma del reclutamento pensata dal ministro Bianchi ma paralizzata dalla mancanza di decreti attuativi.

Stabilizzazione di 20mila precari

Questo concorso consentirebbe di immettere in ruolo 20mila precari. Successivamente, si pensa a un secondo concorso in linea con il Pnrr, che prevede 70mila nuovi ingressi entro il 2024.

Ci sono poi altri 50mila inserimenti per i quali verrebbero organizzati concorsi “ordinari”, compresa la fase transitoria per i precari storici con tre anni di servizio alle spalle. Il Governo vuole e deve arrivare al 2025 con il sistema a regime. Per ottenere questo risultato, servirà probabilmente pensare anche a ulteriori percorsi per stabilizzare altri precari.