Immissioni in ruolo 2023/24: inizia la fase dei concorsi regolari annuali per i precari storici della scuola
Il reclutamento docenti subirà sostanziali modifiche in vista del prossimo anno scolastico. Quali potranno essere, nel dettaglio, dipende molto dalla risposte che arriveranno da Bruxelles. Ministero e sindacati hanno le idee abbastanza chiare su ciò che sarebbe opportuno mettere in pratica, nel breve periodo, per rilanciare il reclutamento e dare uno scossone al problema del precariato. Ma tutto passa dal via libera dell’Europa.
I concorsi che non piacciono ai sindacati
Il ministero, nonostante, lo scetticismo dei sindacati scottati dal fallimento degli ultimi anni, spinge per l’introduzione di concorsi regolari con cadenza annuale. Concorsi che dovrebbero partire a breve e semplificati, in modo da produrre effetti già in vista del prossimo anno scolastico.
In ogni caso, l’obiettivo è dare risposte ai precari storici della scuola. In alternativa, si pensa a una fase transitoria, in cui le assunzioni avverrebbero dalle attuali graduatorie. Sarebbe poi necessario mettere in piedi percorsi formativi e prove che regolarizzerebbero i partecipanti adeguando la loro posizione agli standard richiesti per la selettività delle procedure.
La suddivisione attuale
Al momento le immissioni in ruolo dei docenti seguono l’ordine e le procedure già stabilite dalla normativa vigente, e avvengono per il 50% dalle GaE e per il 50% dai concorsi. Questo il programma per il prossimo anno scolastico 2023-24.
Le immissioni in ruolo dei docenti nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria dovranno avvenire dalle GaE per il 50% dei posti vacanti e dalle Graduatorie di merito per il restante 50% dei posti.
Gli ulteriori posti residui, non riservati agli iscritti nelle GaE, verranno coperti tramite scorrimento, dai vincitori del concorso ordinario 2016.
Graduatorie regionali per specializzati
Per il sostegno, si procederà all’assunzione di aspiranti presenti nelle graduatorie regionali per specializzati, aggiornate con cadenza biennale.
Le graduatorie regionali vengono impiegate in caso di incapienza di GaE, GM di concorsi ordinari o riservati e di qualsiasi altra graduatoria di procedure volte all’immissione in ruolo sui posti di sostegno per i rispettivi gradi, nei limiti delle facoltà assunzionali annualmente autorizzate per tale tipologia di posto.
Ma quel che più interessa adesso è la regolamentazione della fase straordinaria. Non è ancora tramontata la possibilità di unire alla fase ordinaria una fase straordinaria di assunzioni. Consentirebbe di coprire molti più posti.