Concorsi

Concorso insegnanti di religione: subito i due bandi, ordinario e straordinario per assumere già a settembre 2023

Procede l’organizzazione del prossimo concorso di religione cattolica, o sarebbe meglio dire dei prossimi, considerato che sono in programma sia quello ordinario che quello straordinario. Consentirà di assegnare in tutto 6400 posti che si sommeranno tra le due procedure.

Prova orale semplificata

Il computo totale dei posti è stato comunicato dalla Fgu/Snadir. Nello specifico, i posti disponibili si dividono tra 3.089 per infanzia/primaria e 3.584 per la secondaria di I e II grado. Il totale è di 6.673 posti, ma si tratta di numeri da verificare nel dettaglio.

Non è escluso che si possa anche pensare di rimodulare le procedure concorsuali. In particolare, le attenzioni si concentrano sulla procedura straordinaria, che sarà composta da una prova orale semplificata, finalizzata a valorizzare la professionalità e l’anzianità di servizio dei docenti coinvolti.

Le scadenze da rispettare

Sulla procedura semplificata ci sarà da decidere. La priorità sono i tempi: è necessario bandire a breve le due procedure per le assunzioni dei docenti di religione precari entro la fine del corrente anno scolastico.

Molto probabile che i bandi siano emanati allo stesso momento, fermo restando che il percorso dell’ordinario è destinato a essere più lungo, mentre quello straordinario potrebbe rispettare le scadenze delle prossime immissioni in ruolo in vista del primo settembre 2023.

Le richieste dei sindacati

I sindacati continuano a spingere per prove semplificate, soprattutto per quel che concerne il concorso straordinario. L’obiettivo è che dopo il colloquio orale della procedura straordinaria i docenti siano tutti riconosciuti idonei per l’ingresso nei ruoli.

CISL Scuola spinge affinchè la procedura straordinaria, alla quale sono riservati il 50 % dei posti messi a concorso, sia concepita in modo da riconoscere pienamente l’esperienza professionale maturata dai docenti con almeno tre anni di servizio nelle scuole statali. Perchè ciò sia possibile, la procedura straordinaria, dev’essere finalizzata a validare le competenze didattico/disciplinari che per effetto di tale esperienza sono state acquisite – nel concreto svolgimento dell’attività lavorativa – da parte dei docenti aventi titolo alla partecipazione al concorso straordinario.