Concorso scuola 2023: richiesti poi 30 o 60 Cfu a chi partecipa senza abilitazione
Un concorso scuola 2023 da attuare già in primavera potrebbe essere la risposta del ministero al precariato dominante degli ultimi anni nella scuola italiana. Non una soluzione definitiva, che dovrà passare un sistema di reclutamento particolarmente articolato, ma un primo segnale di discontinuità rispetto all’immobilismo degli ultimi anni che ha prodotto la supplentite cronica della scuola italiana.
Gli obiettivi da raggiungere
Gli ultimi dati relativi allo scorso anno raccontano di 64mila cattedre vacanti a dispetto delle quali sono stati assegnati solo il 41% dei posti. Il totale di 217mila supplenti e 500mila precari in servizio da almeno 3 anni rappresenta un dato preoccupante.
Per questo bisognerà dare seguito al Pnrr per l’istruzione, che prevede una stabilizzazione per il 2025.Proprio le indicazioni dell’Europa daranno un’idea più precisa dei margini di manovra a disposizione del ministero, che è orientato ad attuare una strategia composta da assunzioni da Gps e da concorsi.
La fase transitoria
Il concorso scuola sprint per docenti da attuare già entro la fine di quest’anno, o addirittura in primavera per consentire immissioni in ruolo per settembre, sembra andare in questo senso.
Il rinvio della fine della fase transitoria dal 2024 al 2025, i questo senso, rappresenterà uno spartiacque fondamentale per capire quanta urgenza c’è. Un anno in più per portare a termine gli obiettivi richiesti da Bruxelles, vista la situazione di partenza, potrebbe fare tutta la differenza del mondo.
I cfu richiesti
Il concorso scuola 2023 dovrebbe stabilizzare 20mila precari. Il ministero vorrebbe riservarlo ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia nelle graduatorie provinciali Gps e quindi senza abilitazione. Nel primo caso sarebbero richiesti 30 crediti universitari per partecipare, nel secondo caso il requisito sarebbe di 60 Cfu, requisito della riforma del reclutamento Bianchi insieme alla laurea. Il concorso sarebbe composto da prova scritta e una orale.
Nel 2024 le cattedre assegnate con il nuovo concorso dovrebbero essere 70mila sempre riservate ai precari in possesso di cfu e con modalità di concorso light. Gli altri 50mila posti deriverebbero da concorsi ordinari.