Formazione obbligatoria docenti: retribuita e all’interno dell’orario di lavoro
Il rinnovo della parte economica del contratto scuola ha risolto solo in parte la questione del contratto scuola scaduto ormai da anni e ancora in bilico. Sindacati e ministero, continuano a intensificare gli incontri per arrivare a una soluzione, incontri che si sovrappongono a quelli che riguardano il delicato tema della mobilità e quelli per il reclutamento del personale docente e la stabilizzazione dei precari, che si lega a doppio filo cl concorso scuola 2023 e al possibile ripristino del doppio canale di reclutamento docenti.
La formazione professionale
L’ultimo incontro ha toccato l’argomento, all’ARAN con i sindacati, delle attività funzionali dell’insegnamento.
In particolare, si è parlato delle attività previste per il Glo e della necessità di far figurare la formazione in modo strutturato e organico.
“È impensabile che la formazione sia svolta al di fuori degli obblighi contrattuali già previsti e senza alcuna retribuzione aggiuntiva – commenta il presidente Anief Marcello Pacifico – la formazione è centrale nella vita professionale di tutti i lavoratori della scuola, ma deve essere retribuita, come ci ha ricordato una sentenza della Corte di Giustizia Europea. E va necessariamente svolta durante l’orario di servizio e senza ore aggiuntive. Ricordiamo inoltre che un docente su quattro è precario ed ha gli stessi diritti-doveri del collega di ruolo, è giunta l’ora che si assegni la Carta dei docente.”
La questione Ata
Nei prossimi giorni si parlerà anche di personale ATA, la cui normativa rappresenta uno scoglio se possibile ancora più duro da superare.
Si discuterà di riordino dei profili professionali, in modo da provare a eliminare le posizioni economiche ATA. Non sarà facile i questo senso, da parte del ministero, convincere i sindacati.
Niente ore aggiuntive gratuite
Per quel che riguarda i docenti, invece, ci si concentrerà sulla questione della formazione professionale. Anief insiste affinchè la formazione professionale di tutti i lavoratori della scuola sia retribuita e soprattutto che sia svolta all’interno dell’orario di servizio. No dunque alle ore aggiuntive, soprattutto non retribuite. Senza dimenticare la necessità di allineare i diritti dei docenti precari a quelli dei docenti di ruolo.