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Organico covid stipendi arretrati: arriva il pagamento a marzo, in attesa della proroga

Marzo 2023 dovrebbe essere il mese buono per il pagamento di tutti i docenti e il personale ATA con contratto di supplenza breve nei precedenti anni. Per supplenza breve si intende la supplenza conferita per un periodo temporaneo, fino a un massimo dell’ultimo giorno di lezione stabilito nel calendario regionale. Tra questi rientra anche l’organico Covid, che ha interrotto il rapporto di lavoro a giugno 2022 e i cui contratti non sono stati più prorogati nonostante le proteste di sndacati e comitati del settore.

In attesa degli arretrati

Le supplenze Covid sono state definite come supplenze temporanee dal Ministero, quindi non sono state incluse nel nuovo CCNL sottoscritto lo scorso dicembre e non hanno ricevuto gli importi arretrati spettanti.

Il Ministero dell’Economia sta attualmente liquidando gli arretrati per i supplenti temporanei, dopo aver pagato i supplenti annuali e il personale di ruolo.

Secondo quanto riferito dalla FLCGIL, il pagamento per i supplenti Covid potrebbe avvenire nel mese di marzo.

Si ricorda che le somme dovute ai supplenti brevi saranno sottratte dalla quota arretrati della Retribuzione Professionale Docente per i docenti o del Compenso Individuale Accessorio per gli ATA.

La data di accredito

In attesa della data di accredito, rimaniamo in attesa di ulteriori comunicazioni.

Nel frattempo sembra sempre più difficile un rinnovo dell’organico Covid dei docenti e degli Ata, pur con la richiesta di trasformazione della dicitura da organico Covid a organico aggiuntivo in virtù della fine dell’emergenza pandemica. Gli emendamenti recentemente proposti sono stati bocciati e sono ormai ridotte al lumicino le speranze di una reintegrazione in organico dei lavoratori interessati da questo tipo di contratti.

50mila in attesa

Una situazione di stallo che sta gettando nello sconforto circa 50.000 gli operatori scolastici. Si tratta principalmente di Personale Ata, ma ci sono anche molti docenti, scaricati, dal loro punto di vista, dal Governo dopo essere stati indispensabili nei due anni di pandemia. Un mancato rinnovo dei contratti che sta in ogni caso mettendo in difficoltà anche le scuole, a corto di organico.