Scuola

Domande mobilità 2023: arriva l’ordinanza sui vincoli di permanenza sulla stessa sede per gli insegnanti assunti lo scorso anno

In giornata è attesa la pubblicazione dell’ordinanza contenente le nuove indicazioni sulla mobilità docenti 2023 per il personale scolastico interessato. Nonostante e numerose anticipazioni dei giorni scorsi, soprattutto da parte dei sindacati, c’è molta curiosità e attesa per capire nei dettagli i contorni delle nuove indicazioni ministeriali. Le aspettative sono alte, soprattutto per quel che riguarda i vincoli di mobilità.

I vincoli di permanenza

Il tempo in ogni caso stringe in vista del prossimo anno scolastico, e per questo c’è grande attesa per capire quali sono le decisioni prese, di concerto con le indicazioni europee, riguardo i vincoli di permanenza sulla stessa sede per gli insegnanti assunti l’anno precedente. Bruxelles spinge molto sulla necessità di assicurare continuità didattica, ma a controbilanciare questa esigenza ci sono le necessità personali e familiari dei docenti.

I contenuti dell’ordinanza dipenderanno dalle indicazioni che il Ministero avrà ricevuto dalla Commissione Europea, SI tratta di un parere, ma che dovrà essere tenuto in debito conto. Il ministero ha specificato a Bruxelles che si tratta di vincoli che non sono collegati alla riforma del reclutamento prevista dal PNRR, la quale prevede una permanenza minima di 3 anni sulla sede di titolarità.

Compatibilità con le riforme

La speranza del ministero, dei sindacati e dei docenti interessati è che la Commissione europea reputi la riduzione dei vincoli compatibile con le riforme. Se così fosse, ci sarebbero novità già nell’Ordinanza ministeriale.

Il dubbio riguarda la possibilità che questa decisione escluda i docenti che hanno già ottenuto il trasferimento. Difficile che vengano accolte le richieste dei sindacati, convinti della necessità di rimuovere tutti i vincoli. La speranza è che vengano ricompresi i docenti che già svolgono il loro servizio sulla sede richiesta in occasione di un precedente passaggio di mobilità.

Ritardo sulla tabella di marcia

In ogni caso l’attesa cresce e i tempi stringono, se si considera che dodici mesi fa si diede avvio alla presentazione delle domande per la mobilità docenti già il 25 febbraio. Dunque siamo già in ritardo rispetto allo scorso anno, ed è un problema se si considera che le operazioni di mobilità sono un prerequisito per tutte le fasi di assunzione e conferimento di incarichi di supplenza.