Mobilità 2023: niente vincoli per i dirigenti scolastici, serve adeguare la normativa
I sindacati dei docenti, tra cui FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal, hanno annunciato una manifestazione il prossimo 14 marzo davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito per esprimere la loro contrarietà ai vincoli che impediscono la mobilità interregionale.
La regione di residenza
Secondo i rappresentanti dei sindacati, i vincoli rendono difficile per i docenti che risiedono in una regione diversa da quella in cui lavorano tornare nella propria regione di residenza, anche quando ci sono posti vacanti disponibili. Questo causa un grande disagio per le persone e le loro famiglie.
I limiti alla mobilità interregionale erano stati introdotti in un’epoca in cui i concorsi si svolgevano su base regionale, ma ora che i concorsi sono a livello nazionale, i sindacati ritengono che sia necessario adeguare la normativa. Tuttavia, la mancanza di un negoziato per il rinnovo del contratto rende difficile intervenire su questa questione.
Una percentuale insufficiente
Recenti provvedimenti legislativi hanno portato il limite alla mobilità interregionale al 60% dei posti vacanti e disponibili in ciascuna regione, ma i sindacati ritengono che questa percentuale sia insufficiente. Per questo, quasi 1.200 docenti chiederanno di poter rientrare nella propria regione di residenza con le operazioni di mobilità interregionale per l’anno scolastico 2023/2024.
I sindacati ritengono che sia necessario intervenire immediatamente per eliminare ogni vincolo alla mobilità interregionale e hanno inviato una lettera al Ministero per chiedere di essere ricevuti con una delegazione dei manifestanti nella stessa mattinata del 14 marzo. La manifestazione si svolgerà in piazza Bernardino da Feltre, vicino al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il rinnovo del contratto
Inoltre, la situazione ha un impatto negativo sulla qualità dell’insegnamento, poiché i dirigenti scolastici costretti a restare lontani dalle proprie famiglie e dalle proprie città possono essere meno motivati e meno produttivi sul lavoro.
I rappresentanti dei sindacati chiedono che il Ministero dell’Istruzione e del Merito agisca con urgenza per eliminare i vincoli alla mobilità interregionale e permettere ai dirigenti scolastici di tornare nelle loro regioni di residenza. I sindacati hanno anche sottolineato l’importanza del rinnovo del contratto per risolvere problemi come questo e garantire migliori condizioni di lavoro per tutti i dipendenti della scuola.
Sensibilizzare il ministero
La manifestazione si terrà in piazza Feltre il 14 marzo dalle 10:00 alle 13:00 e i dirigenti scolastici aderenti ai sindacati FAS CISAL, CIDL UIL, RUA e SNALS Confsal parteciperanno per esprimere la loro insoddisfazione riguardo alla situazione attuale. Si spera che questa manifestazione possa sensibilizzare il Ministero e portare a una soluzione rapida e soddisfacente per tutti i dirigenti scolastici coinvolti.
La mobilità interregionale dei dirigenti scolastici è una questione di grande importanza. Attualmente, i vincoli che impediscono ai dirigenti di tornare alla propria regione di residenza sono fonte di grande disagio per le persone e le loro famiglie.
Niente limitazioni
I sindacalisti ritengono che la norma debba essere adeguata, soprattutto alla luce del fatto che i concorsi per i dirigenti scolastici sono ormai a livello nazionale. Ciò significa che la mobilità interregionale dovrebbe essere garantita, senza limitazioni inutili.
Nonostante il recente provvedimento di legge che ha aumentato il limite alla mobilità interregionale al 60% dei posti vacanti e disponibili in ciascuna regione, questa percentuale è ancora troppo bassa. Per questo motivo, quasi 1.200 dirigenti scolastici chiederanno di rientrare nella regione di residenza con le operazioni di mobilità interregionale per l’anno scolastico 2023/2024.
Libertà di scelta
I sindacalisti ritengono che sia necessario intervenire immediatamente per eliminare ogni vincolo alla mobilità interregionale dei dirigenti scolastici, al fine di garantire il diritto al lavoro e la possibilità di scegliere dove vivere. Per questo motivo, hanno deciso di organizzare una manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, e hanno inviato una lettera al Ministro per essere ricevuti con una delegazione di manifestanti il 14 marzo.
Speriamo che il Ministero prenda seriamente in considerazione le richieste e agisca per garantire ai dirigenti scolastici la libertà di scelta e di mobilità sul territorio nazionale.