Aumento stipendi docenti: 124 euro lordi al mese grazie al nuovo budget di 300 milioni
Prosegue il percorso di adeguamento degli stipendi di docenti e personale scolastico in generale all’aumento del costo della vita e a quello dei colleghi della pubblica amministrazione, puntando sempre al bersaglio grosso dell’equiparazione alla media europea dei lavoratori del mondo della scuola, particolarmente ambizioso.
124 euro di aumento lordo al mese
L’ultimo passaggio è costituito dall’integrazione dell’atto di indirizzo dell’accordo sottoscritto con i sindacati il 10 novembre 2022. Una integrazione che consente di mettere ulteriore fieno in cascina, grazie ai 300 milioni di euro in più destinati all’aumento degli stipendi del personale della scuola. Un budget che consentirebbe di conferire circa 124 euro in più al mese lordi in media ai lavoratori della scuola.
Questi fondi arrivano direttamente dalla legge di bilancio 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), per la contrattazione tra ARAN e Organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Istruzione e Ricerca. Grazie a questo importo, si potrà aumentare la componente fissa della retribuzione del personale della scuola.
La soddisfazione del Governo e non solo
Gli aumenti pro capite saranno direttamente collegati allo scaglione stipendiale, che dipende dall’anzianità di servizio.
Secondo il ministro dell’Istruzione Valditara, “La valorizzazione dei lavoratori della scuola è una delle nostre missioni, poiché non può esserci Merito senza Dignità, che va salvaguardata anche tramite l’incremento delle risorse destinate a migliorare le retribuzioni in tutto il comparto scuola”.
Un passaggio accolto positivamente anche da parte del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che lo definisce “un atto estremamente significativo, che tiene conto del ruolo fondamentale del sistema istruzione nel nostro Paese e della necessità di valorizzazione il personale scolastico, che svolge un ruolo essenziale nella crescita dei nostri giovani”.
Sulla stessa linea il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, secondo il quale è necessario che “il via libera all’atto di indirizzo integrativo possa favorire la conclusione della negoziazione, che, voglio ricordare, non riguarda solamente il mondo della scuola, ma anche l’articolato universo degli enti di ricerca, delle accademie e conservatori e delle università. Mi auguro che anche da parte dei sindacati ci sia la volontà di chiudere nel più breve tempo possibile”.
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