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Organico aggiuntivo Ata 2023: la strategia per 40mila assunzioni dall’ex organico Covid

Si torna a parlare di necessità di organico aggiuntivo nelle scuole. In attesa di comprendere quale strada deciderà di prendere il Governo in merito alla riforma del reclutamento, anche sulla base delle indicazioni dell’Europa, che dovrà consentire una adeguata stabilizzazione dei precari, il tema diventa quella che secondo forze politiche e sindacati è diventata una ingiustificata eliminazione dell’organico aggiuntivo nella scuola italiana.

Scuole in difficoltà

Una decisione che ha coinvolto e coinvolge, loro malgrado, qualcosa come 40 mila lavoratori della scuola rimasti senza occupazione. Di questi la gran parte è rappresentata dal personale Ata. A farne le spese, oltre che i docenti direttamente interessati dalla mancanza di occupazione in virtù della decisione di non rinnovare il contratto, sono le scuole che devono fare i conti con una serie di necessità legate al Pnrr.

Per questo è arrivata un’interrogazione alla Commissone Ue affinchè si provveda urgentemente con l’aumento del personale ATA nelle scuole.

Conferma dell’organico aggiuntivo

L’eurodeputato Ignazio Corrao sottolinea come la conferma dell’organico aggiuntivo sia una priorità per affrontare in breve termine i bisogni degli Istituti Scolastici. Una situazione che grava anche sulle spalle dell’organico rimasto in carica, che deve sobbarcarsi un lavoro doppio rispetto al solito.

Per questi motivi, il parlamentare europeo dichiara di avere “chiesto alla Commissione UE di valutare e intervenire a fronte del mancato intervento del Ministero, che ad oggi preclude in Sicilia un servizio di pari livello qualitativo rispetto alle altre regioni italiane, anche per la realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR e dai PON”.

L’ex organico Covid

Anche Anief sottolinea come sia indispensabile confermare l’organico aggiuntivo anche per l’anno scolastico in corso sarebbe servito anche per gestire l’enorme mole di lavoro associata ai progetti nazionali di ripresa e di resilienza che hanno portato ad ogni istituto scolastico centinaia di migliaia di euro di finanziamenti. In altre parole, reintegrare almeno parzialmente quello che è l’ormai ex organico Covid.

La strategia

Secondo Anief 10 mila docenti della scuola secondaria potrebbero essere assunti con i fondi europei del Pnrr; altri 10 mila docenti da annettere al primo ciclo con fondi del ministero dell’Istruzione e del Merito; infine almeno 20 mila ATA con economie attivabili direttamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze.