Concorso riservato ai precari con almeno 3 anni di servizio a tempo determinato: assunzione di circa 20.000 nuovi insegnanti già a settembre 2023.
Aprile dovrà essere il mese, nelle intenzioni del ministero, in cui formalizzare la nuova riforma del reclutamento, almeno per quel che riguarda i primi passi da compiere per ridurre il numero di precari e stabilizzare il maggior numero di docenti possibile in vista del prossimo anno scolastico.
Le risposte dell’Ue
Il tutto passa come sempre dal benestare dell’Unione europea, che dovrà dare il via libera a una serie di elementi sui quali il ministero aspetta ancora risposte importanti. Il tema del reclutamento degli insegnanti resta prioritario, e si lega a doppio filo a quello dell’organizzazione dei prossimi concorsi scuola e del ripristino del doppio canale di reclutamento per assumere da Gps, come richiesto a più riprese dai sindacati.
Proprio il ritardo di una risposta da parte dell’Unione europea nel fornire le risposte necessarie a procedere, sta comportando un’attesa che rischia di far saltare i piani in vista del prossimo anno scolastico.
Concorso riservato
L’obiettivo è arrivare a 70 mila nuove assunzioni di docenti entro il 2024, come previsto proprio dal Pnrr.
Se i tempi non dovessero consentire il rispetto di questi obiettivi, si potrebbe provare ad assumere circa 20.000 nuovi insegnanti già a settembre 2023. In questo senso sarebbe indispensabile indire un concorso riservato ai precari con almeno 3 anni di servizio a tempo determinato.
Questo piano di assunzioni prevede un anno di supplenza e poi la trasformazione del contratto in un’assunzione a tempo indeterminato. Vincolante il superamento di una prova scritta, una lezione davanti a una commissione esterna e un colloquio orale sulle materie di disciplina.
I crediti universitari
Altro requisito cui adempiere, l’acquisizione parallelamente al servizio, di 30 o 60 crediti universitari, a seconda dei casi, come previsto già dal Pnrr (insieme alla laurea) per la formazione iniziale.
I sindacati spingono affinchè si proceda con le assunzioni da GPS prima e seconda fascia per rispettare l’obiettivo di 70 mila assunzioni.
In tutto ciò si resta ancora in attesa dei decreti attuativi che diano il via ai percorsi universitari abilitanti da 60 Cu, situazione che a luglio compierebbe il poco lusinghiero anniversario di attesa.