Riconoscimento abilitazione estero: precari gps verranno scavalcati
Le novità sul tema delle abilitazioni conseguite all’estero rischia di creare molta tensione tra chi inevitabilmente beneficerà di queste nuove direttive e i precari attualmente inseriti in GPS. In generale i sindacati si mostrano allineati al sentimento di chi ritiene di essere a un passo dal subire un’ingiustizia.
Rischio caos e ingiustizie
Se non cederà alle pressioni delle correnti contrarie, il ministero darà il via libera a un’ordinanza in base alla quale chi è inserito con riserva nella prima fascia delle graduatorie provinciali (GPS) con titolo all’estero potrà stipulare i contratti anche senza il riconoscimento formale del titolo di accesso alla graduatoria.
A temere per la propria posizione i precari delle Gps, che temono di essere scavalcati perdendo ulteriori occasioni di ottenere incarichi già difficili da conseguire. Si rischia il caos nelle graduatorie provinciali delle supplenze, con insegnanti già presenti che potrebbero essere scavalcati dai colleghi attualmente inseriti con riserva.
Le proteste
Il Comitato nazionale specializzato sul sostegno sostiene che “permettere a docenti di inserire con riserva nelle graduatorie provinciali per il sostegno sostegno di fare domanda per l’assegnazione degli incarichi annuali – spiegano i rappresentanti del comitato – significa pure consentire loro di partecipare all’assegnazione di posti di ruolo con la conseguenza che in Italia ci sarebbero centinaia di docenti stabilizzati il cui titolo non è mai stato ufficialmente e legalmente riconosciuto”.
“Inoltre – proseguono i precari – il titolo di specializzazione in Italia viene conseguito con merito e sacrifici: otto mesi di frequenza; dieci di insegnamento e nove laboratori con relativi esami; progetto e relazione finale di tirocinio e tesi finale“.
La continuità didattica
I detrattori di questa decisione sostengono che chi è abilitato o specializzato in Italia e inserito a pieno titolo nelle graduatorie verrebbe ingiustamente scavalcato nel punteggio proprio da chi non ha ancora un titolo valido a tutti gli effetti perché non ancora riconosciuto dal Ministero e che non dovrebbe essere spendibile nelle graduatorie.
Altro tema da non sottovalutare: la tanto decantata continuità didattica verrebbe meno nel momento in cui una supplenza assegnata al docente in attesa di riconoscimento del titolo dovesse decadere nel momento in cui questo non dovesse essere riconosciuto.
Il ministro ,invece di stabilizzare i precari che da 6 anni insegnano su sostegno,avendo una certa esperienza,meglio di quelli che arrivano ad insegnare senza aver fatto un ora di supplenza,cosa fa innesca una guerra tra poveri dando la possibilità a quelli che hanno conseguito i titoli all estero di diventare di ruolo ,ma stiamo scherzando si deve solo vergognare