Concorsi

Nuovo concorso precari scuola: annunciato per questa estate, impossibile terminarlo entro settembre

E’ già polemica in seguito all’annuncio del ministro Valditara di voler attuare un concorso riservato ai precari in estate in grado di stabilizzare 25mila insegnanti. Come abbiamo già avuto modo di spiegare, l’intenzione del ministro è quella di attuare una selezione per i precari con tre anni di servizio o che hanno ottenuto i 24 Cfu. Una selezione che metterà in palio qualcosa come 25mila cattedre.

Concorso anche per il 2024

Il concorso sarebbe riservato ai docenti con almeno 3 anni di servizio o in possesso dei 24 CFU, con modalità di accesso ancora da definire. Procedura poi da rinnovare per l’anno successivo, quindi anche nel 2024, ai docenti che hanno conseguito almeno 30 CFU dei 60 previsti con il nuovo percorso così come previsto dal PNRR e dalla riforma del reclutamento.

Ma in molti sono scettici sulla possibilità che si possa concludere il tutto prima dell’inizio del prossimo anno scolastico. “Nelle nostre scuole mancano almeno 200.000 insegnanti, e che il concorso di cui parla Valditara nell’intervista già di per sé non sarebbe idoneo a colmare questo vuoto ma in ogni caso non potrà mai terminare entro settembre”.

Programma da 100mila tutor

Così il deputato M5S in commissione Istruzione alla Camera Gaetano Amato, commentando le parole del Ministro Valditara rilasciate al Corriere della Sera.

Polemiche anche per quel che riguarda il progetto legato al docente tutor: “Nella sua intervista odierna al Corriere della Sera il ministro dell’istruzione Valditara ci fa sapere che a settembre debutteranno 40.000 tutor nelle scuole italiane, e che a regime diventeranno 100.000. Ebbene, l’auspicio ovviamente è quello che queste figure possano consentire un miglior funzionamento delle nostre scuole, ma è il caso di sottolineare che

“Inoltre – prosegue – nell’intervista dice che i tutor si occuperanno di 7-8 studenti in classi di 30 alunni, considerando ormai come un’ovvietà la presenza di classi pollaio nelle nostre scuole“.

Precariato senza risposte

“Siamo alle solite dunque: misure spot sulla scuola e scarsa o nulla programmazione e investimenti su quelle che sono le reali esigenze dei nostri studenti e della comunità scolastica. Zero risposte su precariato, riduzione del numero di alunni per classe, stipendi del personale scolastico e soprattutto zero soluzioni per arrivare a settembre riducendo davvero il numero di cattedre scoperte“, conclude il pentastellato.