Scuola

Docente esperto: oltre 5mila euro in più nello stipendio, ecco dove

La figura del docente esperto, ricercatore e delegato porterà un beneficio di oltre 5mila euro in più nello stipendio agli insegnanti in Trentino. Il progetto subisce una brusca accelerata per quel che riguarda la riforma delle carriera dei docenti nel mondo scolastico. E’ diretta conseguenza della volontà dell’assessore alla Formazione del Trentino, Mirko Bisesti. Tutto passa dall’approvazione della relativa riforma.

Le attività di orientamento

Il disegno di legge prevede la valorizzazione dei docenti che adottano metodologie mirate al successo formativo degli studenti. Dovranno promuovere e coordinare attività di orientamento, inclusione e contrasto alla dispersione scolastica, e promuovere la formazione continua e il consolidamento delle competenze professionali.

I fondi disponibili per il progetto ammontano a più di dieci milioni di euro per circa 1.800 docenti. Coinvolgerà quasi la metà dei docenti in servizio nel Trentino. La riforma entrerà a regime, entro cinque o sei anni.

Sistema di valutazione

Il progetto prevede tre gradi di carriera accessibili mediante un concorso per titoli e per prove scritte e orali. Il progetto prevede un sistema di valutazione obbligatorio degli insegnanti, basato su un “portfolio di competenze didattiche” per ciascun docente. Il sistema prevede modifiche in futuro.

I tre gradi di carriera sono strutturati sulla base di “docente esperto”, con compiti di coordinamento della didattica e di personalizzazione dei percorsi formativi; “docente ricercatore”, impegnato nello sviluppare progetti specifici per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa; ci sarà poi il “docente delegato all’organizzazione”, che avrà rapporti con il dirigente scolastico e sarà scelto da quest’ultimo.

I bonus

La riforma consentirà ai docenti coinvolti di ottenere un bonus sullo stipendio di 4.000 euro lordi annui per i docenti esperti e 5.200 euro per i ricercatori. Da chiarire alcuni aspetti, come quello inerente la mobilità degli insegnanti, che potrebbero essere costretti a rinunciare alla carriera o alla scuola scelta se il tetto del 30% di docenti esperti è già stato raggiunto.