Scuola

Abolizione numero chiuso Tfa sostegno: principale fonte di ricorso ai titoli esteri

Siamo alla vigilia di settimane decisive per quel che riguarda le riforme della scuola e in questo contesto molti ambiti del reclutamento docenti potrebbero essere interessati da modifiche da parte del ministero. Ecco allora che i sindacati proprio in questo periodo provano a spingere affinchè si proceda a una serie di modifiche che possano sbloccare alcuni ambiti in difficoltà e in sofferenza.

Addio al numero chiuso per il Tfa

Per la UIL è necessario sbloccare la situazione inerente l’accesso al sistema per l’acquisizione dei titoli universitari necessari all’insegnamento. D’Aprile insiste sulla necessità che venga al più presto rimosso il numero chiuso delle università che specializzano sul sostegno. La richiesta si basa su un dato di fatto elementare: circa l’85% dei titoli esteri riguarda l’insegnamento agli alunni con disabilità.

Sul tavolo anche la questione del riconoscimento delle abilitazioni all’estero, sul quale il ministero sembra aver cambiato idea nelle scorse ore: “Il ministero cambia idea dopo le nostre pressioni. Nessuna modifica alla ordinanza sulle supplenze, ma la questione resta complessa. Il Ministero chiederà al governo l’emanazione di un decreto legge che preveda che i docenti in attesa del riconoscimento del titolo estero siano posizionati in coda alle graduatorie rispetto a chi lo ha conseguito in Italia o lo conseguirà entro giugno 2023”.

Le specializzazioni all’estero

La questione delle richieste di accesso alle graduatorie con riserva riguarda migliaia di docenti, ragion per cui è necessario accelerare le tempistiche: “Evadere entro l’inizio del prossimo anno scolastico le oltre 11mila istanze dei docenti con il titolo conseguito all’estero e garantire i giusti diritti di quanti sono inseriti a pieno titolo nella I fascia delle graduatorie e di coloro che sono inseriti in II fascia di sostegno con esperienza almeno triennale, eviterebbe negative ricadute sulla continuità didattica degli alunni e controproducenti fratture tra i precari”.

Tensione tra i precari

Il sistema misto tra titoli esteri e titoli italiani non viene visto positivamente dai sindacati che lo ritengono un motivo di confusione e ulteriore tensione tra i precari. A farne le spese la scuola e gli studenti.

Se da un lato è importante assicurare agli alunni docenti specializzati, allo stesso tempo bisogna fornire ai docenti gli strumenti per non dover ricorrere all’abilitazione estera.