Scuola

Assunzione docenti precari: il prossimo anno al Sud più docenti per classe e pagati meglio

In attesa di capire i contorni precisi della riforma del reclutamento docenti che prenderà forma nelle prossime settimane e che passerà con ogni probabilità, per un concorso riservato da attuare in estate e da finire a tempo di record per consentire l’immissione in ruolo in tempo per l’avvio del prossimo anno scolastico, il Ministro dell’Istruzione Valditara parla del tema della dispersione scolastica.

Lotta alla dispersione scolastica

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha già raggiunto alcuni risultati come l’aumento degli stipendi e il rinnovo del contratto con saldo degli arretrati, ha toccato il tema dei prossimi interventi che il ministero dovrà realizzare assieme all’Invalsi.

“L’Invalsi sta organizzando un gruppo di esperti per affrontare la questione della dispersione scolastica. Questo termine si riferisce sia all’abbandono scolastico, sia alla mancanza di competenze che spesso caratterizza la formazione dei giovani studenti. In particolare, questo problema è più evidente nel Mezzogiorno, probabilmente a causa di fattori sociali”, sottolinea il ministro.

Interventi al Sud

E ancora: “Per far fronte a questa crisi, l’Invalsi lancerà un programma speciale per il Sud che prevede interventi in 150 scuole del Mezzogiorno. Questi interventi comprenderanno l’aumento del numero di insegnanti per classe e una maggiore motivazione stipendiale per i docenti che lavorano in contesti difficili e in aree a rischio. Questo è importante per riconoscere e valorizzare l’impegno e la dedizione dei docenti che già oggi si trovano ad affrontare situazioni difficili”.

Lotta al precariato

Ora il ministero è in attesa delle ultime indicazioni da parte della commissione europea per capire quali sono i margini di manovra all’interno dei quali ci s potrà muovere per l’organizzazione di concorsi e per il piano di reclutamento docenti. L’obiettivo è fare in modo che già dal prossimo anno scolastico si possa ridurre notevolmente il numero di precari e limitare il fenomeno della supplentite che penalizza gli insegnanti e gli studenti limitando la continuità didattica.