Graduatorie, Gps e supplenze

Assunzioni gps sostegno 2023: attribuzione dei posti ancora vacanti scorrendo la prima fascia

Si sblocca la questione relativa alla riforma del reclutamento docenti. Le novità sono contenute all’interno del Decreto PA che si occupa anche della scuola. Come annunciato nei giorni scorsi, il Governo dedica ampio spazio al mondo del sostegno.

Attribuzione dei posti vacanti

Il piano di reclutamento prevede assunzioni straordinarie da GPS sostegno anche per l’anno scolastico 2023/24. Lo scopo è colmare la mancanza di docenti su posti di sostegno, puntualmente vacanti. In base alla bozza, la fase ordinaria (50% GaE e 50% concorsi) precederebbe quella che prevede l’attribuzione dei posti ancora vacanti di sostegno scorrendo la prima fascia delle GPS sostegno. In second’ordine si passerebbe agli elenchi aggiuntivi che si costituiranno con la domanda da presentare entro il 27 aprile, per chi conseguirà il titolo entro il prossimo 30 giugno. Lo scorrimento avverrebbe sulla provincia di inclusione.

“In via straordinaria, solo per l’anno scolastico 2023-24, i posti di sostegno vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente, sono assegnati con contratto a tempo determinato ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze, per i posti di sostegno, o negli appositi elenchi aggiuntivi alla prima fascia a cui possono iscriversi coloro che conseguono il titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2023”.

La prima fascia delle Gps

Secondo la bozza, “il contratto a tempo determinato è proposto esclusivamente nella provincia nella quale il docente risulta incluso a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli elenchi aggiuntivi”.

I docenti che sono impegnati nel periodo di contratto a tempo determinato, sono chiamati ad assolvere il periodo annuale di formazione e prova. In caso di positiva valutazione delle prove per il docente scatta la firma del contratto a tempo indeterminato che significa immissione in ruolo, con decorrenza giuridica dalla data di inizio del servizio con contratto a tempo determinato nella medesima istituzione scolastica presso cui ha prestato servizio a tempo determinato.

Il trasferimento

La riforma prevede che “a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024 , i docenti destinatari di nomina a tempo determinato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra istituzione scolastica ovvero ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso soltanto dopo tre anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione scolastica ove hanno svolto il percorso annuale di formazione e prova”.