Scuola

Docenti tutor 2023: saranno pagati bene, da non confondere con il sostegno, partecipazione volontaria

C’è molta curiosità ma anche una sana dose di scetticismo attorno all’introduzione della figura del docente tutor, figura finalizzata a contrastare la dispersione scolastica e migliorare l’orientamento degli studenti che entrerà stabilmente a far parte delle scuole a partire da settembre.

Differenza con gli insegnanti di sostegno

Il docente tutor e orientatore beneficerà di fondi specifici da parte del ministero, grazie a un decreto specifico che contiene tutte le informazioni utili alle scuole per istituire i tutor.

Ma cosa sono i docenti tutor e gli orientatori? Sono docenti incaricati di personalizzare la formazione dei studenti e coordinarli. In un primo momento si è creata un po’ di confusione tra questa figura e quella degli insegnanti di sostegno. Le due figure sono completamente diverse, considerato che hanno il compito specifico di occuparsi di studenti che potrebbero avere ritardi o annoiarsi a causa della loro elevata abilità.

Retribuzione massima di 4700 euro

Il ministro Valditara crede fortemente in questo progetto finalizzato alla personalizzazione dell’insegnamento. Un progetto che parte subito forte ma che nei prossimi anni è destinato ad essere ulteriormente ampliato. Inizialmente prenderà avvio con l’ultimo triennio delle scuole superiori. Pronti via e il prossimo anno scolastico si potrà contare su 40.000 tutor che verranno ben remunerati, con una retribuzione massima di 4.700 euro all’anno e integrazioni per le attività extracurricolari pomeridiane. I tutor saranno formati con un corso e un esame finale.

Partecipazione volontaria

E’ bene specificare che la partecipazione da parte dei docenti sarà volontaria e selezionata, dunque non ci sarà nessuna pressione ne da parte del ministero ne da parte dei dirigenti scolastici per convincere gli insegnanti a prendere parte a questa iniziativa. Anche perchè il ministero è sicuro che le domande di adesione saranno superiori ai posti disponibili.

La volontà di partecipazione verrà seguita da un percorso di formazione continua durante l’anno. Si tratta di un’iniziativa, nelle intenzioni del ministero, finalizzata a favorire un cambiamento culturale per valorizzare il potenziale e i talenti degli studenti, che devono essere considerati al massimo delle loro capacità.