Scuola

Concorso straordinario primaria 2023: resta fuori il sostegno, la prova a risposta multipla non convince

In estate si svolgerà, ormai è praticamente ufficiale, il concorso straordinario ter per primaria e secondaria. Una nuova occasione di partecipazione al concorso straordinario per chi non è riuscito a partecipare o a ottenere il massimo dai due precedenti, organizzati negli ultimi due anni.

70.000 assunzioni entro il 2024

Il Ministero resta convinto sia l’occasione giusta per dare una forte spallata al precariato e alla supplentite, in modo da dare un messaggio chiaro: ci si dà da fare per invertire la tendenza, negativa, degli ultimo anni.

Difficile dire già adesso se si riuscirà a rispettare l’impegno delle 70.000 assunzioni entro il 2024. Ma intanto i primi passi sembrano avviati.

Il ministero vuole intraprendere una strada che porterà a un robusto numero di immissioni in ruolo, anche attraverso lo scorrimento delle GPS sostegno prima fascia ed elenco aggiuntivo + mini call veloce. L’obiettivo è massimizzare i risultati, in modo da arrivare all’ambizioso traguardo della copertura di 50.000 posti.

I requisiti di accesso

Ci sono tutte le condizioni per ottenere un buon risultato, a cominciare dalla disponibilità di candidati a ricoprire le cattedre passando per le tante cattedre scoperte. Quel che manca è un buon equilibrio tra disponibilità, richieste e regioni.

Il nuovo concorso straordinario sarà riservato a chi dispone di tre anni di servizio o 24 CFU.

I sindacati contestano la scelta del ministero di riservare il concorso straordinario solo ai posti comuni e non al sostegno, anche se molte altre iniziative sono dedicate a questo ambito.

Sia per infanzia primaria che secondaria

Il Concorso straordinario riguarderà sia infanzia primaria che secondaria, ma non è ancora sicuro a quali classi di concorso si rivolgerà.

Il requisito di 3 anni di servizio si riferisce agli ultimi cinque, andando a ritroso dal 2022/23. Non solo: una di queste annualità dovrà essere specifica, di servizio svolto per la classe di concorso per la quale si partecipa.

C’è attesa per capire se le prove riguarderanno i tanto criticati test a risposta multipla, o se ci sarà spazio anche per simulazione di attività didattica e lezione.

Solo il bando ufficiale potrà dare risposte concrete a questi dubbi, l’attesa dovrebbe cessare nelle prossime settimane.