Graduatorie, Gps e supplenze

Assunzioni da Gps sostegno 2023: via a scorrimento graduatorie provinciali su posti residui dopo fase ordinaria di immissioni in ruolo

A fare da contraltare agli annunci convinti del ministero di voler avviare una nuova stagione di concorsi all’insegna del reclutamento docenti tramite anche una riforma per la quale si stanno gettando le basi, c’è il ritardo ormai eclatante con il quale non si sta procedendo all’attuazione dei decreti che dovrebbero avviare i percorsi universitari da 60 Cfu senza i quali è impossibile consentire ai candidati di acquisire l’abilitazione necessaria.

Non solo concorso straordinario ter

Ricordiamo che sono decreti dei quali si era già fatto carico il precedente ministero dell’istruzione, e che erano stati annunciati entro lo scorso luglio. Poi, complice anche le dimissioni del Governo Draghi, non se ne è fatto più nulla. Ma adesso i tempi sembrano maturi per procedere e dare risposte concrete a chi vuole diventare docente.

Nel frattempo, come detto, il ministero sta allestendo il nuovo corso di reclutamento che dovrà caratterizzare i prossimi mesi. Il ministero ha annunciato di voler far partire a breve il concorso straordinario ter per i precari, non dimenticando le pressioni dei sindacati per la chiamata da Gps sostegno.

Assunzione da Gps sostegno

Proprio il piano di assunzione dalle graduatorie delle Gps per il sostegno sembra la priorità. Parliamo di un provvedimento già inserito nella bozza del decreto PA approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 6 aprile. Non c’è ancora però traccia della stessa in Gazzetta Ufficiale, ragion per cui mancano ancora dettagli e tempistiche.

Secondo le prime indicazioni, l’orientamento sarebbe quello di procedere con scorrimento delle GPS graduatorie provinciali sui posti residui dopo la fase ordinaria di immissioni in ruolo (50% GaE e 50% concorsi) esclusivamente per i posti di sostegno.

In caso di posti residui, si farebbe ricorso alla mini Call Veloce.

Niente numero chiuso

“Per i nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (aperti a triennalisti di scuole statali e paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca) c’è chi ripropone numero chiuso (magari mascherato con “quote” o “riserve”), preselezione e tirocinio pure per gli esperti, nonostante il fallimento – proprio per questi motivi – del TFA”.

Lo ha detto il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.