Scuola

Concorso straordinario 2023 24 cfu: bando tra fine maggio e inizio giugno

Potrebbe essere indetto tra maggio e giugno il prossimo Concorso straordinario ter. Lo sta organizzando il Ministero dell’Istruzione convinto che sia necessario avviare a breve una procedura concorsuale riservata a coloro che hanno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni o che sono in possesso dei 24 CFU per dare una prima risposta al problema del precariato in vista del prossimo anno scolastico.

Novità nelle prossime settimane

Ci sono vari punti all’ordine del giorno del ministero, ma questa procedura rappresenta sicuramente una priorità, anche in considerazione del fatto che è stato concesso poco margine di manovra a Valditara da parte della Commissione Europea.

I tempi in questo senso potrebbero essere molto stretti, se si considera che la procedura nelle intenzioni del ministero dovrebbe essere avviata già fra fine maggio e inizio giugno. Se ciò fosse confermato, già a cominciare dalle prossime settimane potrebbero arrivare le prime conferme ufficiali da parte del Ministero.

Secondo le intenzioni del ministero, questa procedura riservata potrebbe anche arrivare a circa 30-35 mila posti. Non solo: è una cifra cui potrebbero aggiungersi gli idonei dei concorsi ordinari già banditi e conclusi.

Concorso ordinario 2024

D’altra parte l’obiettivo finale dei 70 mila nuovi assunti previsti dal Pnrr non è una soglia di facile raggiungimento, per cui per ottenere il risultato finale sarà necessario far concorrere più provvedimenti simultanei. Se i programmi del Ministero dovessero essere rispettati, l’obiettivo potrebbe essere raggiunto nel 2024, anno in cui il ministero intende indire un nuovo concorso ordinario da organizzare e terminare entro il 2024, con le regole previste dalla legge 79/2022.

Tutto resta però cristallizzato, per il momento, in attesa in attesa di sbloccare la questione relativa ai 60 CFU requisito indispensabile per immettere in ruolo i neolaureati. I decreti attuativi per avviare i percorsi da 60 Cfu sono bloccati, per cui l’abilitazione all’insegnamento e le sue modalità di ottenimento è al momento tutt’altro che scontata.