Pensioni scuola 2023 ultime notizie: anticipo pensione docenti per ringiovanire la categoria
Nelle settimane in cui si discute della riforma del reclutamento degli insegnanti, che dovrebbe dare una forte risposta al precariato e ridurre il ricorso alle supplenze, i sindacati tengono dritta la barra nell’auspicio che si possa nei prossimi mesi parlare di una scuola più moderna nell’interesse degli studenti in primis e dei docenti coinvolti, soprattutto quelli con contratti a termine.
Docenti non specializzati
“Se vogliamo una scuola moderna e più vicina all’Europa bisogna ringiovanire e avvicinare quella distanza che c’è, anche generazionale, tra gli studenti e i discenti“. L’ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il confronto con l’Europa diventa sempre più impietoso, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della qualità dei programmi proposti agli studenti. I più penalizzati sono gli alunni che necessitano di insegnanti di sostegno, considerato che spesso si ricorre a docenti non specializzati.
Alto numero di precari
“In Italia – ha spiegato il sindacalista – abbiamo la scuola più vecchia del mondo e più precaria del mondo soprattutto perché si mandano in pensione troppo tardi i lavoratori della scuola, ignorando burnout e patologie a cui sono sottoposti in alto numero, e perché c’è l’abuso dei contratti a termine. Il risultato è che nel pubblico impiego la scuola ha i numeri più alti di precari, oltre 200.000. Cominciamo a dialogare con la Commissione Ue e a rispettare le direttive europee che valorizzano e tutelano gli insegnanti, a cominciare da quelli assunti e licenziati senza soluzione di continuità”, ha concluso Pacifico.