Scuola

Rinnovo contratto scuola 2023: tutti gli aumenti mensili previsti

Maggio potrebbe essere il mese buono per la tanto attesa firma sulla parte normativa del rinnovo del contratto scuola. Dopo gli aumenti della fine dello scorso anno, ci sono altre questioni in sospeso da chiudere al più presto. Questioni che si accavallano a quelle della riforma del reclutamento scolastico e che il ministero intende chiudere entro primavera.

Accordo con molte sfaccettature

Si tratta di una firma su un contratto tutt’altro che semplice, se si considera che in ballo ci sono una moltitudine di settori come scuola, università (personale amministrativo), enti di ricerca e accademie e conservatori. “Per questo motivo non è semplice riassumere il tutto per trovare un accordo complessivo”, spiega Naddeo di Aran.

Ci s sta concentrando al momento per la parte normativa e gli ordinamenti professionali di ogni singolo settore.

Per la parte economica, l’obiettivo è impiegare le risorse finanziarie aggiuntive messe a disposizioni dalle precedenti leggi di bilancio.

I fondi disponibili

In questo senso, si può contare sulle seguenti cifre:

300 milioni di euro per la scuola, messi a disposizione della contrattazione tramite atto di indirizzo integrativo del ministro per l’Istruzione e il merito, Giuseppe Valditara;

66,63 milioni per l’università;

53,46 milioni per la ricerca;

9,57 milioni per Afam.

Gli aumenti previsti

In base a questi fondi disponibili, si prevedono aumenti mensili aggiuntivi sono pari a: 70 euro per Afam, 116 euro per gli enti di ricerca e 66,63 euro per le università.

Un budget che non va considerato individualmente, ma aggiunto agli aumenti già ottenuti con l’accordo di dicembre. Il risultato finale è l’ottenimento di aumenti medi complessivi mensili di:

– scuola 118 euro (124 per i docenti);

– università 164,48 euro;

– Afam 169,28 euro;

– enti di ricerca 263,25 euro (questi ultimi riguardano essenzialmente gli enti di ricerca vigilati dal ministero Università e ricerca).

L’accordo finale

“Ci troviamo, quindi, a un punto in cui la trattativa per il comparto Istruzione e ricerca deve procedere necessariamente verso la fase conclusiva. Per questo motivo abbiamo convocato in Aran le organizzazioni sindacali per una tre giorni – 8, 9 e 11 maggio – per provare a chiudere il contratto”, spiega Naddeo.