Rinnovo contratto scuola 2023: subito otto miliardi per pagare l’indennità di vacanza contrattuale
Il rinnovo del contratto scuola deve necessariamente vivere di nuovi capitoli dopo l’aumento degli stipendi arrivati un po’ a sorpresa alla fine dello scorso anno insieme al saldo degli arretrati. I sindacati spingono per la riapertura della trattativa per il rinnovo dei contratti, in modo che si ossa riequilibrare a livello economico quanto patito dal personale scolastico negli ultimi anni a causa di pandemia e caro energia dovuto alla guerra e non solo.
Stipendi bassi rispetto all’Europa
Gli stipendi del personale scolastico italiano restano tra i più bassi in Europa, ed è una tendenza che nonostante mille appelli, sollecitazioni e sforzi non si riesce a invertire.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, insiste sulla necessità che il Governo faccia uno sforzo ulteriore per allineare le retribuzioni del personale scolastico al resto della pubblica amministrazione italiana in primis, e poi a l livello dei colleghi europei e alle esigenze del costo della vita in continuo aumento.
Otto miliardi per pagare l’indennità di vacanza contrattuale
Pacifico sottolinea che “il tema delle retribuzioni è un tema cruciale anche per la ripresa economica del Paese – ha spiegato il sindacalista – e anche nel Documento di Economia e Finanza si parla della necessità di procedere, ma ancora oggi non ci sono le risorse necessarie: perché servirebbero subito 8 miliardi per pagare l’indennità di vacanza contrattuale, rispetto ai valori del 2022 e rispetto all’innalzamento di un punto e mezzo deciso dal precedente governo Draghi. L’assegno una tantum di un altro punto e mezzo avuto per quest’anno non riguarda l’indennità di vacanza contrattuale, ma comunque non riesce a coprire quel 7% di aumento automatico che la legge prevede rispetto all’aumento del costo della vita che abbiamo visto nel 2022 (ben 12 punti) e quello previsionale del 2023 (altri quattro punti)”.