Assunzioni gps posto comune 2023: scorrimento idonei concorsi per immissione in ruolo
Proseguono le critiche dei sindacati ai provvedimenti emanati con il decreto legge pubblicato. Da più parti vengono definiti limitanti per la scuola e deludenti, considerato che non vengono giudicati risolutivi.
Un’occasione persa per la scuola
Le critiche dei sindacati riguardano diversi aspetti. Tra i più preoccupati per quella che viene considerata un’occasione persa c’è il segretario generale della UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile. I contenuti del decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale inerenti le disposizioni urgenti per il rafforzamento delle amministrazioni pubbliche.
Al contrario di quanto ci si attendeva, nulla secondo i sindacati è stato fatto nella direzione di risolvere la questione dei vincoli sulla mobilità. Questo in virtù del fatto che lo sblocco dei docenti neoassunti in ruolo previsto nel decreto non fa altro che rinviare di un anno un problema che si ripresenterà inevitabilmente in tutta la sua interezza. Docenti che quindi verranno bloccati dal prossimo anno. A complicare il tutto, il fatto che nulla è stato previsto per i docenti “vincolati” che hanno ottenuto o otterranno, un movimento in altra provincia.
Eliminazione dei vincoli per tutti i docenti
Uil definisce le decisioni del ministero contenute nel provvedimento l’ennesimo pasticcio che divide il personale. Per questo verrà chiesto al ministero di adottare una soluzione per via contrattuale che consenta l’eliminazione dei vincoli per tutti i docenti. Preoccupa i sindacati anche il fatto che restano fuori dalle immissioni in ruolo i docenti su posto comune inseriti nella I fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze e gli idonei delle graduatorie dei concorsi. Per loro, non resta aperto lo spiraglio di una assunzione in ruolo anche oltre la vigenza delle graduatorie.
Decreto da rivedere
“In coerenza con quanto sostenuto fino ad ora – conclude D’Aprile – continueremo a rivendicare le soluzioni prospettate a tutela dell’intera comunità educante fino alla conclusione dell’iter parlamentare del decreto”.