Economia & Fisco

Aumento stipendio docenti 2023: 300 euro netti in più al mese, Governo approva mozione per innalzare spese per l’istruzione e valorizzazione del personale

Servono altri 300 euro netti al mese di aumento stipendio per il personale scolastico per arrivare a una soglia accettabile. Un aumento che riguarda sia docenti che personale ata e dirigenti scolastici. L’obiettivo dei sindacati è sempre lo stesso: far arrivare le buste paga del personale scolastico italiano al livello della media UE. Compensando nel frattempo l’aumento del costo della vita degli ultimi mesi dovuto a caro energia e inflazione.

Segnali positivi dal Governo

La buona notizia è che il Governo ha approvato una mozione con cui si impegna ad innalzare le spese per l’istruzione e la valorizzazione del personale. Se questo basterà ad arrivare all’aumento di 300 euro netti in più al mese per dipendente è difficile dirlo. Ma nel frattempo, dopo il rinnovo del contratto scuola arrivato alla fine dello scorso anno, comprensivo del saldo degli arretrati, costituisce un ulteriore segnale che lascia ben sperare.

Le richieste dei sindacati

“Stando così le cose – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – reputiamo che oltre ad aumentare la spesa per la Conoscenza rispetto al Prodotto interno lordo nazionale, sia dovere di chi governa il Paese dare un compenso giusto a chi si occupa della sana crescita dei giovani. Oltre ad un aumento generalizzato, ricordiamo che serve una indennità specifica per chi svolge l’attività in trasferta fino a 81 euro di rimborso al giorno, ma anche sotto forma di buoni pasti, come avviene in altri settori, ad esempio con i metalmeccanici. Non sono delle concessioni, ma indennità assegnate a tutti i lavoratori, sia privati che pubblici. Perché nella scuola non si può? Noi non ci rassegniamo e lo torneremo a chiedere nel prossimo incontro all’Aran, dell’11 maggio, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2019-2021 del comparto Istruzione e Ricerca”.

L’accordo finale

Queste risorse sommate a quelle già corrisposte con l’accordo di dicembre consentono incrementi medi complessivi mensili così suddivisi: Scuola 118 euro (124 per i docenti); Università 164,48 euro; Afam 169,28 euro; Enti di ricerca 263,25 euro (questi ultimi riguardano essenzialmente gli enti di ricerca vigilati dal ministero Università e ricerca). È su queste basi, nelle intenzioni della parte pubblica, che si dovrebbe procedere all’accordo conclusivo che porti alla stipula del Ccnl 2019-2021.