Stipendio supplenti in ritardo: procedure farraginose, precari i più penalizzati
Una delle sfide più importanti e delicate che il nuovo ministero dovrà affrontare nei prossimi mesi e nei prossimi anni, a fianco al nuovo piano di reclutamento docenti che dia una risposta alla supplentite e al precariato, è sicuramente la procedura burocratica inefficace che porta a insopportabili ritardi nei pagamenti degli stipendi del personale scolastico.
Precari i più penalizzati
A essere maggiormente penalizzati, molto possesso, sono i docenti precari e si supplenti brevi che, come se non bastasse la loro già penalizzante condizione, si trovano costretti ad attendere a tempo indeterminato (questa volta sì) per il saldo di quanto spetta loro.
Sottolinea la delicatezza del tema Ivana Barbacci, segretaria nazionale Cisl Scuola, mettendo l’accento sulla necessità che il ministero si occupi di supplenti e, retribuzione.
I ritardi accumulati
Il ministero in questo senso ha già avviato un piano per le procedure con le quali vengono gestiti diversi aspetti organizzativi e amministrativi del sistema scolastico. Ora si attende il piano alla prova pratica.
La cartina di tornasole sarà la questione annosa dei ritardi del pagamento degli stipendi dei supplenti.
Competenze di altri ministeri
Il sindacato sottolinea come si tratti di ritardi inconcepibili e inaccettabili, ai quali non si può rimediare solo potenziando la dotazione informatica delle scuole. Il problema infatti è a monte, e riguarda le competenze di altri ministeri, come quello dell’Economia. Le lungaggini della burocrazia italiana e il meccanismo farraginoso della stessa impedisce al momento di snellire procedure e controlli che causano lentezze e ritardi pagati ingiustamente da chi lavora e deve attendere per mesi il proprio stipendio.
I segnali in questo senso sono positivi da parte del ministero, ma solo una controprova pratica di un miglioramento di tutto il meccanismo potrà dire se davvero si è voltato pagina rispetto al recente passato.