Assunzioni da GPS anche su posti comuni secondaria: modifiche al decreto Pa
L’ANIEF è stata ascoltata alla Camera dei Deputati per discutere delle modifiche da apportare al decreto Pa, il decreto legge n. 44 del 22 aprile 2023, e ha incontrato l’ARAN per discutere del rinnovo del CCNL. Tra le richieste presentate, l’ANIEF ha chiesto una distribuzione equa delle risorse a tutto il personale, il riconoscimento dei permessi retribuiti al personale precario, il buono pasto e la revisione dei profili professionali del personale ATA, in particolare per il sostegno.
L’inserimento con riserva
L’ANIEF ha inoltre chiesto di coinvolgere i 8mila docenti specializzati inseriti con riserva per aumentare il numero di docenti specializzati sul sostegno. Inoltre, l’ANIEF si è soffermata sulla necessità di aumentare gli organici sul sostegno e di trasformare una parte dei posti in deroga in organico di diritto per garantire la continuità didattica agli studenti. Altro punto importante riguarda la necessità di estendere il doppio canale di reclutamento ai posti comuni della prima e della seconda fascia.
Urgenza di raddoppiare l’accesso
La discussione si è anche concentrata sull’urgenza di raddoppiare l’accesso ai corsi di formazione online per i docenti specializzati. IL sindacato ha messo in evidenza l’importanza di mettere a esaurimento le graduatorie del concorso ordinario o di prorogarle fino alla pubblicazione delle graduatorie del futuro concorso e assumere gli idonei. Inoltre, l’ANIEF ha chiesto la creazione di un organico Pnrr sia per docenti che per personale ATA, finanziato con 300 milioni di euro e la creazione di risorse aggiuntive per premiare e valorizzare il lavoro del personale ATA.
Mobilità più equa
Infine, si è discusso della deroga ai vincoli sulla mobilità per un periodo più lungo di un anno. “Come Anief abbiamo chiesto di rendere permanente la deroga ai vincoli, al fine di permettere ai docenti di scegliere la scuola in cui lavorare in base alle proprie esigenze. Inoltre, abbiamo chiesto di rendere più equa la mobilità, prevedendo un sistema che garantisca la rotazione dei posti tra le scuole e che tenga conto del servizio prestato dai docenti. In questo modo, si potrebbe evitare che i docenti siano costretti a restare a lungo tempo in una sola scuola, migliorando la qualità dell’insegnamento e la motivazione dei docenti stessi”.