Immissioni in ruolo sostegno 2023/24: nuove norme per ridurre supplenze e insegnanti non specializzati
Il sistema scolastico italiano si prepara ad assumere 20.000 insegnanti di sostegno, un passo importante per garantire la continuità didattica. Tuttavia, c’è il rischio di perdere 14.000 posti autorizzati per i ruoli, portando all’ennesima chiamata di supplenti come accaduto l’anno scorso.
Specializzazione su sostegno
Questa è la preoccupazione espressa da Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, in un’intervista con l’agenzia Teleborsa riguardo al piano di immissioni in ruolo 2023-2024 della scuola.
Pacifico ha evidenziato che, consapevoli del rischio, il sindacato Anief ha richiesto che anche coloro che hanno conseguito un titolo di specializzazione su sostegno all’estero possano essere selezionati per i contratti di ruolo, come avviene per i contratti a tempo determinato.
Scioglimento della riserva
Un processo che non può prescindere dal riconoscimento del titolo, ma non solo. Imprescindibile deve anche essere la previsione dello scioglimento della riserva per il ruolo. Perchè ciò accade, è necessario che dal ministero arrivi un riscontro circa le questioni sollevate nel recente passato.
Secondo Pacifico, questa sarebbe una soluzione per assumere 8.000 insegnanti specializzati all’estero, oltre a tutti gli altri insegnanti specializzati in Italia con il TFA dell’ultimo ciclo e con quello dei cicli precedenti. Ciò contribuirebbe a rispondere in modo adeguato alla carenza in Italia di docenti di sostegno e di almeno 80.000 specialisti da formare su 200.000 totali.
Rafforzamento del sistema
Il problema della carenza di insegnanti di sostegno in Italia non è nuovo. La pandemia di Covid-19 ha acuito questa situazione, rendendo ancora più evidente la necessità di rafforzare il sistema scolastico. La decisione di immettere in cattedra ventimila insegnanti di sostegno costituisce un buon inizio, ma non basta per arginare l’emorragia di posti autorizzati per i ruoli.
Il sistema scolastico italiano ha bisogno di un piano a lungo termine per garantire una formazione adeguata agli alunni con disabilità e una continua formazione per gli insegnanti di sostegno. La formazione degli insegnanti dovrebbe essere continuativa e non limitarsi a un solo corso di specializzazione. Ciò permetterebbe di garantire una formazione costante e una maggiore qualità della didattica.
Carenza di insegnanti
Inoltre, sarebbe importante promuovere la formazione degli insegnanti stranieri in Italia e riconoscere i loro titoli di studio. Ciò permetterebbe di coprire parte della carenza di insegnanti di sostegno e arricchire il sistema scolastico italiano con l’esperienza e le conoscenze di docenti provenienti da altri paesi.
In conclusione, il sistema scolastico italiano deve affrontare la carenza di insegnanti di sostegno con una visione a lungo termine e investimenti adeguati.